1. i giardinetti


    Data: 28/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: overbsx

    All’epoca, una vita fa, ero un ragazzetto come tanti, e come un po’ tutti i ragazzi, il pomeriggio si giocava ai giardinetti pubblici; a quei tempi non esistevano altri svaghi come oggi. Quel giorno dopo aver giocato a pallone con i miei amichetti di sempre, mi venne una gran sete, e come al solito andai ai bagni per bere al lavandino. Dopo aver bevuto, guardando i pisciatoi a muro, mi venne voglia di farla: mi avvicinai, e dopo aver abbassato contemporaneamente pantaloncino e mutandine, tenendolo in mano aspettavo che la pipì uscisse. Ero concentrato, e solo dopo un po’ mi accorsi che nell’orinatoio accanto era apparso un signore. Lo riconobbi subito, era il signore anziano che puliva i gabinetti, e che oltre tutto alle 18 ci cacciava per chiudere i cancelli dei giardinetti.
    
    Molto lentamente usciva la pipì, poi il mio sguardo fu attratto dallo scrosciare nell’orinatoio accanto, il signore faceva pipì a schizzi, schizzava e si fermava-schizzava e si fermava; io la facevo a rubinetto lui a comando. Mi sporsi un pochino in avanti per vedere meglio, ero incuriosito, il signore invece si sporse in fuori: oddio aveva una pompa rispetto al mio pisello. Aveva alzato la cerniera della tuta e con la mano teneva il suo pisellone dalla base. Io non avevo mai visto il pisello di un adulto, non avendo mai conosciuto mio padre, non ne avevo avuto l’occasione; conoscevo solo quello di alcuni miei compagni per averli visti quando facevamo le docce al campetto comunale. Devo confessare che ...
    ... alcune volte mi sarebbe piaciuto toccare quello del mio amichetto Marco, ma non avevo mai osato, sapevo che non si faceva, anche se la voglia di toccarlo era tanta. E poi il mio pisello era duro solo quando mi facevo le seghe, ormai anche due al giorno da quando avevo scoperto la cremina bianca che usciva. Quello del signore era molto strano, durissimo, lungo più di tre volte il mio e pieno di striature viola viola. Avevo finito di fare la pipì, ma mi ero incantato a guardare quello del signore.
    
    Anche lui non schizzava più, ora se lo strizzava con la mano, lo abbassava al massimo in giù e poi lo liberava facendolo sobbalzare sulla tuta. Avevo alzato lo sguardo verso il suo viso, anche lui mi guardava sorridendomi, mi vergognai e volsi lo sguardo in giù, verso il mio pisello.
    
    Ero impietrito, ammaliato da quella visione, e fu allora che la mano del signore toccò il mio pisellino. Tolsi la mia di mano e lasciai che mi toccasse, con le dita spinse in giù la pelle facendo uscire la punta del mio pisello fuori, e contemporaneamente sempre con un dito della stessa mano carezzava il taglietto da dove esce la pipì. Guardavo il mio pisello e mi resi conto che era duro, era cresciuto con la mano di quel signore. Poi, senza neppure comprendere, ancora in trance, la mano del signore lasciò il mio pisello e afferrando delicatamente la mia se la portò sul suo pistolone. Avevo in mano quel pisello; la sua mano sovrastava la mia, mi guidava nel movimento, la faceva scorrere su e giù su ...
«1234»