1. In campagna


    Data: 02/06/2019, Categorie: Etero Autore: newage66

    Era ormai vicina Pasqua e quell�anno decidemmo con i miei amici di festeggiare nel casolare in campagna di mia proprietà, il giorno di pasquetta.Mi preoccupava solo il fatto che stando sempre chiuso bisognava andare a pulire, fu lì che mi venne in mente di chiedere il favore alla moglie del colono che mi aiutava in azienda.Franca, era una donna molto in gamba la tipica donna di campagna, attiva e con grande volontà, poi mi voleva tanto bene e non disse di no.Il giorno dopo di buon�ora passai a prenderla a casa, il marito non sarebbe venuto perché era bloccato dal mal di schiena e capii che avrei dovuto darle io una mano a spostare i mobili e quant�altro, nel vedere il mio disappunto lei mi disse-non preoccuparti vedrai che non ti farò stancare-e mi sorrise maliziosa.Franca era una bella donna a dispetto dei suoi cinquant�anni e dei suoi cinque figli, era un po� sovrappeso ma aveva un enorme seno sul quale mi ero spesso soffermato con lo sguardo e sul quale ahimè avevo potuto solo spararmi furiose seghe.Lungo la strada si parlò del più e del meno ma notavo in lei una certa euforia quasi fosse contenta che fossimo soli, mi disse che per precauzione si era portata del pane e del salame, oltre ad un po� di vino nel caso avessimo fatto tardi.Appena arrivammo aprii casa e mi resi conto che c�era tanto da fare, in primo luogo lavare tutto e spolverare i mobili pieni di polvere, Franca mi disse che per evitare di sporcarsi si era portata il cambio e scusandosi andò di là a ...
    ... cambiarsi.Ammetto che la curiosità era tanta perciò mi accostai alla porta socchiusa e la vidi spogliarsi, lei per essere più libera nei movimenti aveva tolto anche il reggiseno e il suo grosso seno si presentava bianco, con capezzoli durissimi.Il suo culone a stento era contenuto nelle mutande che si erano incuneate nello spacco del sedere facendo notare una folta peluria.Mi allontanai quando vidi che indossato un grembiule abbottonato davanti si dirigeva veloce verso la porta.Iniziammo a spostare i mobili per poter poi lavare per terra, ogni volta che si chinava in avanti il mio sguardo cadeva sulle tette che libere si notavano sotto il vestito, ogni scusa era buona per farla abbassare e il mio cazzo era ormai durissimo e violaceo.Lei sembrò rendersi conto di ciò che mi provocava perché a un certo punto con la scusa di grattarsi la spalla fece in modo di sbottonarsi un po� la vestaglia, in effetti con un bottone in più aperto il seno appariva ancor meglio quando si chinava.Ancor meglio era quando la guardavo di spalle perché nell�atto di chinarsi non potevo non guardare il grosso culone che era fasciato dalle mutande.Il fattaccio avvenne quando girandosi di scatto mi trovò intento con le mani in tasca che mi titillavo il cazzo, lei mi sorrise appoggiò la mazza della scopa e mi invitò a sedermi sul divano vicino a lei.Io arrossii ma lentamente e un po� impacciato mi avvicinai, Franca era per quanto grande di età ancora una bella donna, uno di quei donnoni di campagna che odorano di ...
«12»