La madre di francesco. capitolo v
Data: 02/06/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: stuzzicami
Rimasi seduto sul water per alcuni minuti, osservando la grazia di quell'affascinante femmina matura che avevo posseduto e che ancora desideravo mangiare, gustare, scopare, montare, sbattere, riempire, consumare, la desideravo da impazzire...
Lei, Lucia, con i suoi seni un poco appesantiti dall'età e fors'anche dalla notevole grandezza, con i suoi fianchi torniti ma piacenti, con quel suo sedere corposo e appetitoso, con quel folto cespuglio nero che si ergeva tra le generose cosce e, soprattutto, con quel viso da signora per bene che in realtà nascondeva un animo da vacca, un'indole da femmina viziosa e lussuriosa, mi aveva in suo potere.
Il fascino del peccato, certo, ma anche del proibito o forse solo dell'inusuale situazione che stavo vivendo mi elettrizzava e mi intrigava facendomi pulsare come mai in precedenza.
La osservai insaponarsi per bene e godere del piacere di una calda doccia rilassante dopo tanta fatica e dopo tanto sudare fino a quando sentii il mio randello tornare a destarsi.
Mi alzai, la raggiunsi e abbracciandola da dietro le sussurrai all'orecchio: "Non hai bisogno di una mano?" e così facendo le cinsi i seni riempendomi nuovamente le mani di tanta opulenta grazia.
Non riuscivo a farne a meno, non mi bastava mai. Più la scopavo e più la desideravo. Incredibile, incantevole.
La baciai sul collo, le succhiai il lobo dell'orecchio e poi infilai la lingua dentro il timpano mulinandola con passione e desiderio.
Si girò, ci baciammo ...
... abbracciati come due giovani amanti, e poi ci toccammo come se non lo avessimo mai fatto prima. Lei con le sue dita esperte e affusolate dapprima mi carezzò i fianchi e, successivamente, con una mano brandì il mio attrezzo che già sbatteva contro il suo ventre reclamando attenzioni maggiori e più specifiche, iniziando a massaggiarlo con delicatezza e fermezza, e con l'altra mi stringeva frugandomi tra le natiche. Io, dopo averle impastato come si deve i grossi seni dai quali ormai tornavano ad ergersi capezzoli simili a colli di bottiglia, affondai ambedue le mani tra le sue deliziose e corpulente chiappe, godendo della carne di questa femmina matura.
Eravamo un tutt'uno sotto il getto dell'acqua e forte in entrambi crebbe nuovamente il desiderio di averci, di darci l'uno all'altra. Iniziò a baciarmi il petto, mordicchiandomi i capezzoli e poi scese sulla pancia infilò la lingua nell'ombelico ed, infine, incoraggiata dal mio accompagnamento, si inginocchiò ponendosi di fronte al mio cazzo pulsante.
Alzò lo sguardo un solo istante, per catturare il mio e comunicarmi le sue tacite intenzioni, e poi fagocitò l'obelisco del comune piacere cacciandoselo in gola per intero.
Face un poco di fatica, percepii un accenno di conato dettato dalla foga di tal precipitosità, ma poi passato l'attimo iniziale si abituò alla profondità di tale fellatio e mantenne saldamente il controllo della situazione.
La sensazione che seppe regalarmi mi sconvolse.
Inizialmente la osservai, ...