The devil
Data: 03/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: fantasypervoi
Lei era atea!Non aveva mai creduto alle leggende metropolitane su esorcismi, diavoli e demoni.Tutte cretinerie tramandate.Per lo meno, era quello che aveva pensato fino all�incontro con Michel: non tanto all�incontro, pensò, quanto alla conoscenza, soprattutto quella carnale.Lo stava guardando, mentre si spogliava e con la mente tornò alla settimana prima, esattamente sull�autobus 66.Sorrise mentalmente pensando che con un altro sei, avrebbe fatto il numero del diavolo�In quell�autobus pieno di gente per la prima volta i loro sguardi si erano incrociati e lei, per la prima volta in vita sua, si era sentita liquefatta, perduta: mai aveva visto uno sguardo tanto intenso e penetrante, quel ragazzo con una leggera barba, l�aveva letteralmente fulminata.Lei era sempre stata una donna terra-terra, non credeva neanche ai colpi di fulmine e il tempo delle mele, era passato da un pezzo, eppure, si sentì con le gambe molli nel tentativo di sostenere lo sguardo.Ebbe la sensazione d�essere nuda e sola tra tanta quella gente.Quando smise di guardarlo, si sentì imbarazzata con se stessa, era chiaramente eccitata e il calore che sentiva tra le cosce, sapeva benissimo cosa era.Com�era possibile?Lei, tanto integerrima, precisa e scrupolosa, selezionatrice e autoritaria, si sentiva sperduta nel piacere del momento.Cercò di combattere contro quella situazione illogica, alzò lo sguardo e lo cercò per sfidarlo, con sua grossa sorpresa s�accorse che il ragazzo era a pochi centimetri da lei, ...
... quasi a contatto: fece appena in tempo a finire quel pensiero che s�accorse della sua mano che saliva sul fianco.Mille pensieri, nessuna certezza, nessuna risposta: lasciò che la mano accarezzasse la gonna e giocasse con il bordo per poi salire sulla carne nuda ad esplorare la coscia.Incredibile!Bello, sfrontato e tremendamente sensualeQuando la mano si fermò e tornò indietro, si sentì svuotata, in quei pochi attimi, aveva provato un piacere a lei sconosciuto, si era sentita possedere come mai nessuno era stato capace, la sensazione provata, era sconvolgente e indescrivibile, pensò che quell�esperienza vissuta, era il massimo del piacere che una donna poteva provare; ebbe modo di ricredersi nella settimana che stava arrivando.Spinse il bottone rosso del bus, subito una lampadina s�accese e un suono fastidioso segnalò che si stavano aprendo le portiere.Balzò felina sul marciapiede e s�appoggiò subito ad un lampione, le gambe stavano ancora tremando per il piacere provato e il cuore batteva ancora veloce, troppo veloce.Ebbe un brivido intenso, quando sentì una voce alle spalle:- Michel- Mi chiamo Michel.Non ebbe bisogno di girarsi per capire che era lui, quella voce, era la voce giusta per quel corpo, il tono anche.Prese coraggio e si girò per affrontarlo, cerco di scacciare il ricordo della mano sulle cosce e il godimento provato, andò a cercare il proprio coraggio e parlò;- Che cosa vuoi da me? Cosa credevi di potere fare sul bus prima? Se non te ne vai subito, ti denuncio per ...