1. Palazzo sofia - la giovane vicina


    Data: 07/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Pinus74

    ... ?”
    
    “No mi aggiusto con il padrone di casa. Abbiamo i nostri conti aperti...”
    
    Presi la cassetta dei ferri ed uscii.
    
    Avevo lanciato la mia esca, se ben conoscevo l'altro sesso ci sarebbe stato da divertirsi. Salii di un piano entrai in casa e iniziai ad ascoltare quello che accadeva al telefono.
    
    Di li a poco leggeri sospiri malcelati dai disturbi della linea telefonica incominciarono a picchiarmi nel cervello. Il mio boxer mal conteneva il mio pene. Incominciava a fare sentire il suo carattere, non gli piaceva restare troppo imprigionato. Sara, dal canto suo iniziava a gemere senza alcun ritegno.
    
    Era il momento.
    
    Scesi.
    
    Il mio uccello gridava.
    
    Suonai il campanello.
    
    Nessuna risposta. Intanto Sara continuava il suo solitario gioco. La potevo sentire chiaramente anche dalla porta.
    
    Suonai di nuovo.
    
    Alcuni secondi e me la ritrovai davanti.
    
    Il suo viso era palesemente arrossato, e i suoi occhi mal tradivano quello che le passava per la mente.
    
    “Ciao Sarà. Scusa se ti disturbo, prima mi deve essere caduto il cellulare dietro il letto. Posso andare a dare un occhiata.”
    
    “Entra Marco, vado a vedere, attendimi qui.” Mi fece segno di restare li sull'uscio. Aveva sicuramente ottime ragioni per non farmi proseguire.
    
    Lentamente feci tre passi avanti. Potevo ora spiare la camera. Il letto di Agata era disfatto e il suo perizoma giaceva in fondo al letto. Nell'aria il profumo del suo sesso, del fallo nessuna traccia.
    
    Il mio uccello stava ...
    ... esplodendo.
    
    Mi portai dinnanzi alla porta.
    
    Sara era inginocchiata e stava cercando di recuperare il telefono da sotto il letto. Il suo culo si stagliava verso di me, una perfezione. I suoi short erano macchiati esattamente all'altezza del suo sesso.
    
    Mi portai dietro di lei.
    
    Ed incominciai ad accarezzarle i fianchi.
    
    Si irrigidì.
    
    Mi guardo senza dire nulla, mentre la mia mano incominciava ad accarezzarle l'intimità. Appoggiò il viso sul letto.
    
    Lentamente le sbottonai i pantaloni, e glieli calai. Una figa perfettamente rasata mi osservava. Il suo buchino rosa continuava a chiamarmi, non potevo non baciarlo.
    
    Iniziai con lenti movimenti di lingua. Il suo corpo incominciò ad essere percorso dai brividi, mentre il suo respiro si faceva sempre più frequente. Il suo nettare era dolce, e il suo profumo mi stava facendo già imperlare il pene. Iniziai ad infilarle un dito.
    
    Un sussulto.
    
    “Oh mio Dio Marco ... Cosa stiamo facendo”
    
    Non le,risposi.
    
    Lentamente le appoggiai la punta tra le grandi labbra, ed iniziai a spennellarla con il mio membro. Il suo bacino indietreggiava e il mio la seguiva. Non era ancora il momento. Continuai quella dolce tortura per alcuni minuti fino a che all'improvviso la impalai. Sentivo le sue pareti, contrarsi ritmicamente intonando una sorta di massaggio. Con un dito incominciai a massaggiarle il buchino. I suoi gemiti erano sempre più forti. Il mio movimento lento e costante la stava inesorabilmente portando al climax. Pochi minuti e mi ...
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