Sul treno
Data: 09/06/2019,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Tabù
Autore: exhibiaita, Fonte: xHamster
Quando ripenso a quali sono stati i fatti che mi hanno portato ad essere Exhibia, c'è un evento in particolare che torna prepotente nei miei pensieri. In realtà non so bene il motivo, non che sia importante oggi, ma lo stesso mi piace pensare a quella notte come se fosse l'nizio di tutto, anche se effettivamente tutto era già cominciato da tempo.C'è stato un ragazzo nella mia vita, forse l'unico che posso definire tale. Mi piaceva lui e mi piaceva stare con lui nonostante le numerose incompatibilità che avevamo. Quando lo frequentavo sapevo che sarebbe finita, prima o poi, ma non me ne preoccupano più di tanto, dopotutto avevo già da tempo sostituito il motto "morto un Papa se ne fa un altro" con uno più adeguato al mio spirito libero: "morto un Papa si può anche far senza".Non quella sera però, quella sera avevo bisogno di lui.Marcello, questo il suo nome, aveva soddisfatto tutte le mie capricciose richieste nonostante fosse rimasto senz'auto. Al momento di rientrare però ero stata io a dirgli di spostarci verso il fondo della stazione nella speranza di rimanere un po' più appartati sul treno. Dopo qualche sua rimostranze gli avevo fatto capire il motivo della mia richiesta e lui l'aveva accettata come tutte le altre, un po' come se non gli importasse di qualche coccola più insolita.Il treno arrivò puntuale alle undici della sera e subito capì che a quell'ora non solo l'ultima carrozza del treno che attraversava Genova per intero sarebbe stata deserta. Ci sedemmo uno ...
... accanto all'altro e passarono pochi secondi dopo la partenza del treno quando cominciai a mostrargli le mie intenzioni.Lo ringraziai con un bacio passionale per la bella serata (e lo era stata per davvero) e, dopo essermi accertata che oltre all'unica porta d'ccesso non c'era nessuno in arrivo, gli sussurrai di rilassarsi per ricevere il mio grazie.Capi che Marcello era più coinvolto di quello che mostrava quando gli accarezzai i pantaloni sentendo la sua eccitazione crescere di sostanza. Senza smettere di coccolarlo con baci, carezze e strusciatine, tentai di sbottonargli i jeans ancora prima che il treno si fermasse per la prima volta, ma ci vollero altre due stazioni prima di riuscirci, un po' per la difficoltà di agire su quel paio di pantaloni così maledettamente stretti, e un po' per la sua resistenza, a quanto diceva, dettata dalla paura che arrivasse qualcuno. Alla fine però vinsi il tira e molla riuscendo ad abbassare a sufficienza sia i pantaloni che i boxer. Come le mie mani avevano avvertito sin dall'inizio, il suo coso era tutt'altro che impaurito.Voglio dire la verità fino in fondo, mi sentivo gioiosa in quel momento, per nulla preoccupata dal luogo nel quale ci trovavamo, forse perché ero certa che avremmo comunque avuto tutto il tempo per nascondere le malefatte, o forse perché in fondo non mi importava granché se qualcuno si forse resoconto di quello che stavamo facendo.Marcello invece era visibilmente nervoso nonostante io cercassi di trasferigli calma e serenità. ...