1. Nella pelle di un'altro


    Data: 17/06/2019, Categorie: Sentimentali Autore: Brunaluna, Fonte: EroticiRacconti

    Quando gli anni passano, relegati ad un amore consolidato a tratti fermo nel tempo dimentichi alcune sensazioni. 15 anni sono tanti e per me che prima di lei non ho mai amato sono ancora di più, ci uniscono passioni, viaggi fatti, progetti, visioni della vita. Abbiamo deciso tanto tempo fa di non avere figli, troppo egoisti, incerti sul futuro e sui principi, poi io un figlio non l'ho mai desiderato...sono onesto. Ci trovavamo ad una festa aziendale di Natale, nessun amico ma profonda stima e conoscenza. Lei è meravigliosa, elegante, preparata, solare e propositiva. Parla con tutti ha sempre un bicchiere in mano eppure i colleghi sono i miei. La guardo da lontano. Che uomo fortunato che sono. -Mi offri una sigaretta? Una voce familiare mi distoglie dal mio spettacolo, Anita la compagna di uno dei miei colleghi. Le accendo una sigaretta,lei mi ringrazia con un sorriso. Mi è sempre stata sulle palle, devo dire.L'ho vista poche volte sempre scostante, sulle sue, non trasparivano mai i suoi pensieri. -Non sapevo che fumassi- le dico cordiale prima di fare per rientrare in sala. "Mi fa schifo il fumo." Mi risponde asciutta. Poi mi guarda imbarazzata. "Per una donna intendo, non mi piace come vizio." Attimo di silenzio. Scoppiammo a ridere. Lei cercava di spiegarsi per non offendermi, saltellando tra un'idea salutista e l'altra fino a dire che è affascinante un uomo che fuma... intanto era alla cicca. Forse era brilla ma non mi sembrava così antipatica quella sera. Mi diceva che ...
    ... aveva bisogno di stendere un Po la tensione per via di qualche nottataccia addosso causata dal figlio piccolo. -Non si direbbe affatto stai benissimo. Non volevo lusingarla,era davvero bellissima con un abito lungo con scollo Americano, un notevole spacco laterale ed orecchini etnici tra i capelli ondulati. Ricordo quando Edo mi parlò di lei, che lo aveva stregato con i suoi capricci da bambina quel dare e togliere costante che gli faceva perdere la ragione. Mi ritrovai a raccontarle di me ed Eva della nostra vita, del trasferimento, lei mostrava di sapere molte più cose della mia vita di quanto potessi sospettare. Ad un tratto mi disse:" Eva è stupenda, ma tu avresti avuto bisogno di una immatura accanto per crescere". Lì per lì mi infastidì non poco e gentilmente chiusi il discorso e tornai dalla mia compagna. Confermo, mi stava sulle palle. La serata fu lenta, eppure i miei occhi erano ipnotizzati, seguivo Anita con lo sguardo, continuando a sentire riecheggiare nelle orecchie i nostri precendenti discorsi,pesando le sue frasi come fossero tirchie predizioni di una megera. Osservavo come parlasse con gli altri colleghi più affabilmente, sorridendo a battute di dubbia simpatia, ogni tanto si allontanava per telefonare alla baby sitter. "Amore tu che ne pensi?" La voce di Eva mi riportò alla realtà, non avevo ascoltato assolutamente nulla, "Si può fare cara" dico entusiasta, lanciandomi nel vuoto. Attimo di silenzio in cui mi sentì catapultato a 20 anni prima all'esame di ...
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