1. "Sei pronta?"


    Data: 22/06/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Una, Nessuna e Centomila

    Quanto sono stati duri questi sei mesi senza te. Non ho fatto altro che pensarti, sai? Ogni notte, prima di dormire, pensavo a quella volta che eravamo al tuo locale e, dopo innumerevoli drink, mentre ballavo facendomi sfiorare dall'aria tu mi abbracciasti da dietro, facendomi sentire bene sul sedere la tua potentissima erezione. Sono stata con altri uomini dopo che sei partito, storielle di solo sesso di poco conto. Ho scoperto, anche grazie a te, di avere una straordinaria carica erotica, se un uomo mi provoca o mi mette le mani addosso, mi risulta difficile opporre resistenza. D'altro canto non stavamo e non stiamo insieme ed io dubito fortemente che lì in Germania tu non sia stato a letto con nessuna. L'idea mi fa un po' incazzare, vorrei saperti solo mio, come quando sono a gambe aperte su di te e tu pianti con aria di sfida i tuoi occhi verdi nei miei. Ma finalmente ora sei qui, accanto a me, anche se solo per un giorno. Il tuo lavoro ti costringe a ripartire subito e io non posso fare altro che accontentarmi di questi "minuscoli momentini di felicità". Ordini la tua solita birra ed io il mio drink dolcissimo ed effervescente, mi racconti del tuo lavoro lì, della vita sociale che definisci povera, nel mentre sorridi, accendi una sigaretta e mi dici che sono bella. Mi era mancato il tuo savoir-faire, quello sguardo penetrante che hai quando mi fai i complimenti, quell'aria un po' da stronzo che trasmette sicurezza, ma soprattutto quella bocca. Non riesco a distogliere ...
    ... lo sguardo dalla tua bocca, che cosa banale provare invidia per una sigaretta. Capiscimi, te ne prego: i miei ormoni a 21 anni mi tradiscono eppure nonostante il fatto che ti salterei addosso qui davanti a tutti, riesco a tenermi a bada. "Non mi era mai successo", con una ragazza piccola come me, intendi. Sapere di essere la prima per te mi eccita e non poco: udite udite, ho fatto girare la testa ad un maschietto di otto anni più grande di me. Mi fai sorridere sempre, col tuo dialetto mai cafone e divertente, con le sventure di cui parli con leggerezza. Gesticoli, chiacchieri tanto ma io forse sono troppo superficiale per non pensare a quando mesi fa, dopo un amplesso magistrale, mi sei venuto addosso ansimando rumorosamente. Siamo qui da circa un'ora, andiamo via? Mi proponi di passare a casa tua e... mi danno noia le domande retoriche, che aspettiamo? Posi le chiavi di casa sul mobiletto all'ingress dell'appartamento. Una bottiglia di vino, qualche altra battuta mentre siamo seduti sul tuo letto, i giramenti di testa dovuti all'alcool. Ti stendi ed io, che resto ai piedi del letto, ti chiedo se posso abbracciarti. Mi sorridi e mi stendo su di te, tu mi accarezzi i capelli. "Ti sono mancato?", dannazione. Odio le domande retoriche. Mi baci, mi baci lascivamente, infili la tua lingua nella mia bocca, percepisco un netto sapore di tabacco e vino. Mio Dio quanto ti voglio. Ti bacio il collo, le spalle, ti do dei morsi carichi di desiderio mentre, con la mano destra, massaggio ...
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