1. Una settimana


    Data: 26/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: scaaty, Fonte: RaccontiMilu

    Deborah era stata la segretaria nell'ufficio in cui lavoravo.Per qualche mese, in sostituzione di maternità.Io sono un dirigente, diciamo il capo, almeno in quella parte dell'ufficio.Deborah aveva circa trent'anni, carina di faccia, relativamente in carne, con qualche chilo di troppo, ma niente di eccessivo.Si vestiva in modo normale, accurato ma professionale.Insomma, una classica segretaria.Diventammo amici, per quanto si possa essere amici in un ufficio tra capo e segretaria; qualche battuta, qualche confidenza non troppo intima al caff&egrave. Poi, la aiutai a risolvere un suo nemmeno troppo piccolo problema di famiglia, senza che la cosa passasse attraverso i canali ufficiali del gruppo.Ci misi anche qualche euro di tasca mia, dopo che lei mi spiegò delle sue gravi difficoltà economiche (solita storia: era sola, senza genitori, con l�affitto da pagare e piccoli debiti).Da quel momento, per qualche tempo ci fu tra di noi lo scherzo su come avrebbe potuto ringraziarmi, e tra una battuta e l�altra era chiaro che tra noi c�era una certa attrazione fisica.Finita la sostituzione di maternità, se ne andò.Mi contattò poi via facebook, e da un account email creato ad hoc ci scambiammo qualche messaggio, finch&egrave lei mi disse che sarebbe stata disponibile a passare una serata intima, senza impegni, solo per togliersi lo sfizio.Io risposi che non ero interessato.Il sesso �tradizionale�, ben fatto, soddisfacente e con appagante regolarità ce l�ho a casa, risposi.Però, io da ...
    ... te potrei volere qualcosa di diverso.Alla domanda su cosa volessi, le inoltrai qualche link a video, foto e racconti BDSM, nemmeno troppo forti, ma lei rispose che in generale non era interessata né incuriosita.Dopo qualche altra mail e battuta, la cosa finì lì e non ci pensai più.Dopo più di un anno, per caso tornai ad aprire quell�account mail.C�era un suo messaggio, di poche settimane prima.Diceva che non aveva più il mio numero di cellulare (e anche se l�avesse avuto ancora, io lo avevo nel frattempo cambiato per motivi di lavoro), ma che aveva bisogno di parlami.Risposi di scrivermi, che avrei letto le sue mail quando avessi avuto tempo.Mi scrisse il giorno dopo una mail lunga, prolissa e lacrimosa.In poche parole, spiegava che la situazione economica era peggiorata ancora dall�ultima volta; che aveva saltellato tra qualche lavoretto part time, in un paio di casi non l�avevano nemmeno pagata e non aveva potuto permettersi neanche un avvocato ed era disoccupata da due mesi.Ma proprio quando le cose sembravano essere senza speranza, all�improvviso era stata chiamata da una grande azienda, che l�aveva selezionata per un posto fisso, impiegata, con un buon stipendio, benefit e anche un acconto sullo stipendio per sistemare i problemi più urgenti�Questo fino a due giorni prima, quando la responsabile delle risorse umane dell�azienda l�aveva chiamata invitandola a prendere un caff&egrave.Fuori dall�ufficio, per essere sicura di non essere ascoltata, la responsabile le aveva ...
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