1. Scambio di persona


    Data: 01/07/2019, Categorie: Etero Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu

    ... 2 bacini sulla guancia, noto che lei resta impassibile con il viso, ferma immobile. "bah, magari non voleva" penso stupidamente io.Ripetiamo il pranzo 2 giorni dopo, la situazione &egrave praticamente identica al pranzo precedente ed anche nel salutarla, le dò un bacio sulla guancia e lei ancora ferma; oso il secondo bacio sulle labbra e lei immediatamente apre le sue e ci baciamo in maniera dolce, come da innamorati adolescenziali che s'incontrano per la prima volta. Le lingue si sfiorano appena, &egrave un continuo di labbra che si aprono e chiudono, bagnandosi sempre più. L'appoggio al muro e mi spingo contro lei ma mi ferma, deve andare a lavorare, si farebbe tardi. Mi fanno impazzire i suoi occhi, che mi fissano come se fossi l'unico uomo sulla terra. Sembra innamorata e io mi faccio conquistare.I pranzi diventano consuetudine ed il lunedì successivo fissiamo un nuovo incontro. Vorrei proporle di andare a casa mia ma non faccio in tempo a chiederglielo perché lei, appena mi vede, senza che fossi ancora fermo davanti a lei, mi dice "Marco, hai casa libera ? Non ho voglia d'andare a mangiare oggi".Le prendo la mano e la porto alla mia macchina. Il viaggio lo facciamo con la mia mano destra stretta sulla sua, le marce le tiro facendo urlare il motore e se devo cambiare lo faccio portando anche la sua mano sul cambio.Il viaggio dura 10 minuti, saliamo di corsa in casa e appena chiusa la porta, la spingo contro di essa e la bacio, stavolta con passione e desiderio. Ci ...
    ... baciamo continuamente, lingua che va sulle labbra, piccoli morsi, mani che frugano sotto la sua camicia. Ha labbra sottili ma calde e non mi staccherei mai ma Ele mi desta sussurrandomi all'orecchio "devo tornare al lavoro tra poco, non abbiamo tanto tempo". La porto sul divano vicino, ma siamo scomodi, essendo entrambi alti. Ci mettiamo sul tappeto, la spoglio con foga. Rompo addirittura un bottone nel togliergliela. Non so se per l'occasione o perché legato al lavoro, indossava una comoda gonna a tubino nera, senza calze, che mi permise facilmente si palparle il culo, un culetto molto sodo, frutto sicuramente da anni d'esercizi, avvolto in fianchi generosi. Glieli tolsi ma la sua preoccupazione era non stropicciare i vestiti per il pomeriggio in ufficio. Le tolgo la gonna, il reggiseno lo toglie lei e il suo corpo nudo, sportivo, muscoloso rileva un grosso tatuaggio sul fianco con fiori colorati e un altro con una scritta giapponese in verticale sulla schiena che mi bloccò qualche secondo quando si mise a pecora sul tappeto. Ero ancora completamente vestito e i pantaloni stringevano sul cazzo che prendeva volume. Ele era con la fighetta al vento, pronta ad accogliermi e questa situazione mi faceva sentire impacciato; faticavo quasi a slacciarmi la cintura e il bottone, quasi inciampavo nell'avvicinarmi a lei. Ma una volta che la cappella s'inumidì dei suoi umori, tutto l'ambiente si riempì di odori e gemiti, un solo colore di passione, un solo respiro. Ele accompagnava ogni mio ...