1. Giornata all'università


    Data: 01/07/2019, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    Finalmente dopo una settimana la rivedo, oggi ho un esame. Mi sono vestito sperando di far colpo sulla professoressa: camicia, jeans neri elegani maglioncino, mi sembra tanto di andare a una serata elegante. Sono vestito come se andassi a un salotto a discutere, lei mi viene incontro. Ha appena posato il motorino, ha il caso sotto braccio e la borsa a tracolla. La adoro con quella borsa, la cinghia le finisce proprio in mezzo alle tette e io adoro le sue tette, una quarta piena. Stanno sù in modo magnifico, sono piedne e con due capezzoli fantastici"Amore!""More" l'abbraccio fortissimo, la stringo a me, sento il suo seno sul mio petto mi provoca qualcosa, ma devo restare calmo, ho l'esame fra poco, devo restare concentrato."Ma come ti sei vestito, cioè io vengo in tuta e tu ti vesti tutto preciso?""Io ho un esame. Devo fare bella figura altrimenti non lo passerò mai" Ci avviamo verso l'aula dell'esame, la strada è stretta mi cammina davanti, i miei occhi sono rapiti dal suo culo. Così pieno, sodo, perfetto, la tuta glielo incornicia mettendone in risalto ogni singolo movimento, ma devo restare calmo, respiro profondamente, ma non funziona. Ho un rigonfiamento ben evidente. Non so come fare, non ho idea di come farò a dare l'esame.Arriviamo davanti all'aula e ci salutiamo. Resto da solo, entro. Due ore di inferno, un caldo insopportabile e un pensiero che non se va: quel suo bellissimo culo. Finisce il tempo, consegno ed esco, praticamente esco correndo per raggiungerla, ho ...
    ... voglia di vederla, stringerla a me, baciarla, devo calmarmi. La trovo in un'aula a studiare da sola, entro e lei si gira"Amore, hai finito?""Amore. Si, finito. Ma tu tutta sola?""Monica se ne è appena andata"Mi avvicino e la bacio, ho voglia di sentire il suo sapore, le sue labbra, le nostre lingue cominciano una danza troppo rimandata, sento i jeans tirare, la maglietta stretta mette in risalto i suoi seni. Non ce la faccio più, la stringo forte a me e comincio a baciarle il collo, le spalle, le succhio delicatamente la pelle, la attiro a me e le poggio una mano sul culo. Lo palpo, la alzo di peso e la poggiò sulla cattedra dell'aula. Non c'è nessuno, l'edificio è vuoto, a settembre non viene mai nessuno, è ancora presto per il giro di chiusura. Alzo le mani, le stringo la vita, vorrei andare più su, ma ho paura che si ritragga, ha sempre paura che qualcuno ci scopra, ora non so cosa fare, ma non posso più resistere. Salgo con la mano, le accarezzo il seno"No, amore che fai?" dice con voce roca, le sfugge un gemito, devo continuarela mano sale ancora e le accarezzo il volto, le passo il dito sulle labbra, mi eccita da morire, i suoi occhi brillano. Vorrebbe andare avanti, so che è frenata, ma so che vuole andare avanti. Le metto una mano dietro i capelli e li afferrò con forza, tiro dolcemente verso il basso, la sua testa si inclina, ora mi guarda negli occhi, leggo la lussuria e la paura, vorrebbe andare avanti ma è frenata."Lasciami fare-le sussurrò all'orecchio-io so quello ...
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