1. Lo stupro simulato e fottutamente realistico: la fantasia estrema


    Data: 08/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... accompagnato da E. Ci salutammo. Erano perfetti sconosciuti come lo ero io per loro. Eppure non ci fu alcun imbarazzo. Stavamo per condividere qualcosa di intimo, come se fossimo dei complici. E questa consapevolezza ci rendeva subito vicini. I mentali non si mettono in competizione come talvolta succede nell’ambiente. Non sono invidiosi. Sembra buffo da dire, ma fanno squadra e lo fanno fin dall’inizio. L’Organizzatore era in contatto telefonico costante con S, che sarebbe giunta di lì a poco. Salimmo nella stanza spoglia e disadorna. Intonata quanto sarebbe successo. E scelta anche per la sua discrezione. Mi trovai faccia a faccia con E. Il suo viso mi piacque subito. E mi colpirono soprattutto i suoi occhi, brillanti di malizia e intelligenza. In apparenza tutto ci separava, ma io mi trovai subito bene con lui. Aspettammo alcuni minuti.
    
    Poi l’Organizzatore uscì… andava a prendere la vittima consapevole e consenziente. I secondi a quel punto scorrevano lentissimi. Tic-tac, tic-tac… Udimmo alcune voci in corridoio. Una voce indubbiamente femminile. Si aprì la porta e ciò che vidi, sebbene fossi preparato, mi esplose nel cervello. S era lì. Era DAVVERO lì. Non era un’invenzione. Era tutto vero. Sarebbe successo. S era tenuta per i capelli con violenza simulata dall'Organizzatore. Fingeva di divincolarsi, e di chiedere pietà. E fingeva davvero bene. S, come avevo già visto, era piccola e minuta. Le sue forme erano quasi adolescenziali e le si poteva tranquillamente dare 10 ...
    ... anni in meno della sua età. Indossava pantaloni color kaki e una maglia. S ha gli occhi azzurri, la carnagione chiara. Il viso spruzzato di efelidi sbarazzine. E un sorriso disarmante di furbizia. S però non sorrideva affatto in quel momento. La sua parte la conosceva. Sapeva ciò che la aspettava. Lo aveva chiesto.
    
    In un attimo l’Organizzatore ce la consegnò, e mi ritrovai con il suo corpo vicino. Il mio compagno sapeva perfettamente il fatto suo e la gettò sul letto. La sua resistenza nulla poteva contro la forza di due uomini adulti. Iniziò a dimenarsi mentre le sfilavo con violenza pantaloni e perizoma mentre E le teneva ferme le braccia. Non era il momento di essere gentile. Non lo fui. E iniziai a frugarla con le dita. Senza rispetto. Senza dolcezza. Non erano stati posti limiti e tutto il suo corpo era a nostra disposizione con l’ovvia unica cautela del preservativo.
    
    Pochi strattoni e le sparì la maglia. S era nuda. E indifesa. Ci spogliammo anche noi a turno mentre l’altro le tratteneva. Il rumore delle prime sculacciate arrivava nitido. La pelle di S era delicata e si arrossò immediatamente. Le nostre parole erano rudi e minacciose. Mentre era sdraiata venne obbligata subito a succhiare. Cominciò il mio amico, e vidi che S non si impressionava. Veniva anche schiaffeggiata e presa per i capelli. Fingeva di piangere, e di ribellarsi, ma la bocca la aprì. Permise ad E di affondare nella sua gola. E sono certo stette attenta a non fargli sentire i denti. Violammo la ...