1. Impulso vizioso


    Data: 08/07/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Gli occhi diventavano a ogni sorso più lucidi, pesanti e persi nel vuoto nel cercare vecchie conoscenze, nello squadrare i volti nuovi e perché no perfino qualche bel sedere su cui divagare e fantasticare a fondo. Del resto era normale, per il fatto che i miei freni inibitori si erano allontanati da parecchio tempo, all�incirca verso la terza mosca. Già, la sacra e intangibile pratica, la regola rispettabile delle mosche, che m�aveva rivelato una sconosciuta con la quale avevo ragionato poco prima, forse più ubriaca di me.Avvicinandosi barcollando m�aveva in effetti scagliato un braccio attorno al collo, proiettandomi i suoi occhi trasparenti e slavati dentro il bicchiere di Sambuca che sorseggiavo, infine si era messa a contare i chicchi di caff&egrave che quella faccia da sedere d�un barista aveva lasciato cadere all�interno:�Però, come reggi bene l�alcool, non c�&egrave che dire. Sei già alla quinta Sambuca� - aveva preferito sempre ridendo e singhiozzando.�Che cazzo sta dicendo questa qua, &egrave proprio fuori strada� - era stato in modo istintivo il mio primo pensiero.In seguito volli approfondire il discorso e così venni a sapere che lei si faceva mettere tante mosche, una sorta di personale conteggio da tenere a bada, in maniera tale da poter risalire di preciso al numero di bicchieri che aveva tracannato. Lei la chiamava simpaticamente la regola della mosca, in quanto io la trovai un�azione talmente insensata e stupida d�affascinarmi. Così decisi di rispettare ...
    ... anch�io la benedetta metodologia, dato che il conteggio delle mie mosche giunse a cinque, sì, perché al momento cinque chicchi di caff&egrave galleggiavano come barchette a remi in quel mare bianco lattiginoso, solcato da onde altissime a ogni movimento del bicchiere da cui spuntavano enormi iceberg.Non so di preciso il perché, eppure quella sera avevo bevuto tanto, sapevo soltanto che avevo voglia d�ubriacarmi e di liberare svincolando in maniera definitiva i miei pensieri e tutti i miei freni bloccanti. Mi piaceva quell�insolita sensazione d�ebbrezza, di bizzarra euforia, quell�ottundimento generale dei sensi: la vista s�appanna, le orecchie percepiscono suoni e rumori ammorbiditi e imbottiti, la lingua &egrave quasi anestetizzata e avrebbe voglia di leccare qualsiasi cosa d�umano le passi davanti. In quella contingenza la discrezione, l�insicurezza e la timidezza mi sparivano completamente, perché sarei stato capace di discorrere per ore, con persone che avevo conosciuto un minuto prima senza farmi il minimo problema. Sarei stato capace d�ascoltare una conferenza di fisica quantistica senza rompermi le palle, dal momento che i miei pensieri fluivano liberi e indipendenti per la mente non seguendo vie contorte né intricate. Mi sembrava di sentirli mentre scorrevano velocissimi di sinapsi in sinapsi, mentre percorrevano le circonvoluzioni cerebrali a enorme velocità. Qualcuno restava impigliato tra i miliardi di connessioni e svaniva in pochi istanti, altri riuscivano a finirsi ...
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