Sorellina porcellina
Data: 23/10/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Tapin11, Fonte: EroticiRacconti
Tutto ha avuto inizio circa 4 mesi fa, nel mese di giugno. Dopo l’ennesimo e definitivo litigio con la mia compagna, ho fatto i bagagli e sono tornato mestamente a casa dei miei, con l’intento di trovare il prima possibile una casa in affitto per riassaporare la mia libertà. A casa ormai, dopo 5 anni di distanza, si erano completamente disabituati alla mia presenza, e io alla loro. L’unica che sembrava apprezzare sensibilmente questo stravolgimento di routine quotidiana della casa era la mia sorellina, Martina, con la quale ho un bellissimo rapporto, basato su un amore profondo, tante risate ed enorme complicità. Abbiamo circa 12 anni di differenza, lei la classica diciassettenne tutta vita, piena di amiche, jeans strappati e piercing al naso e all’ombelico. Qualche sera dopo il mio ritorno, finita la cena mi rintano nella mia cameretta. La mia stanza ha una particolare forma a L, dove nel lato lungo c’é la porta, in quello corto, dietro l’angolo, davanti alla finestra ho ricreato un minisalottino con un tavolino di vimini e due poltrone dove adoro trascorrere le serate rilassandomi. Appena seduto mi accendo una sigaretta, nemmeno 10 secondi sento bussare alla porta. Era Marty: > >> La vedo portarsi la sigaretta alla bocca, accederla e aspirarla lentamente. Un tiro, poi un altro ancora..se la stava godendo tutta. Devo ammetterlo, per la prima volta, in quella situazione, ho guardato mia sorella non più come una ragazzina, la mia sorellina a volte anche stronza, ma come una ...
... donna. Più la guardavo più mi rendevo conto di quanto fosse sensuale: biondina, una metro e sessanta, i capelli lunghi sempre raccolti in una coda di cavallo alta, seno giusto e proporzionato ma un bel culetto tondo e sodo. Durante il tempo della sigaretta non abbiamo parlato, ci limitavamo stranamente a guardarci, mi sembrava che entrambi ci stessimo godendo quel momento estremamente piacevole e eccitante. All’improvviso la voce di mia mamma che la chiama, mi da la sua sigaretta quasi finita e sgattaiola fuori dalla stanza. Istintivamente, rimasto solo, prima di spegnerla, faccio un tiro dalla sua; che buona, aveva una sapore dolce, come di frutta, ne faccio un altro, assaggio il sapore delle sue labbra misto a quello del fumo, fantastico, mi manda in estasi. Guardo in basso perché sento qualcosa muoversi laggiù e noto un rigonfiamento nei miei shorts, turbato accendo la luce e prendo il libro, provo a leggere ma sono enormemente frastornato. Passano i giorni e la sigaretta della della sera era ormai diventata una consuetudine, un appuntamento fisso. La routine era una dopo mangiato e una prima di andare a dormire, intervallata dall’interminabile chiamata con il suo fidanzatino. Più passavano i giorni più non vedevo l’ora che quella chiamata finisse per poter fumare con lei. Ero completamente assuefatto da quel momento, ne avevo bisogno. Una sera vedo che mi fissa insistentemente il rigonfiamento nei pantaloni: dico io sorpreso, non pensavo potesse arrivare a notarlo, ma ...