Il collega camionista - 7 (eccomi sono qui)
Data: 10/07/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cpromagnolamatura
Ecco sono qui.
Seduto nella poltrona alla base del nostro letto matrimoniale: un letto che per me ora è un grande palcoscenico. Anche le luci, come a teatro sono affievolite e io mi trovo nella penombra della camera. Il letto è illuminato dalle abatjour sui due comodini, che diffondono una luce calda, filtrata dai paralume. La nostra è la tipica stanza di una casa al mare, spartana,ma confortevole, con una foto di marina incorniciata alla parete laterale, una piccola credenza per i costumi ed un armadio a due ante, comprato all’Ikea, dai colori tenui. Sulla credenza un portafoto con un primo piano di Anna e mio abbracciati e sorridenti, una conchiglia comprata in uno dei nostri viaggi. In un angolo un gommone per bambini, un po’ sgonfio e con i suoi remi appoggiati al muro. La finestra è chiusa e le tapparelle sono giù, ma tanto è notte.
Ecco sono qui.
Mi sorprendo a pensare al contrasto tra lo normalità della stanza e alla scena che si sta svolgendo sul grande letto, con Anna mezzo nuda appoggiata di traverso sulle ginocchia, con la testa appoggiata sulla sponda opposta, ma il volto girato verso il muro sì che in questo momento non ne vedo l’espressione. La gonna è arrotolata sui suoi fianchi e lascia scoperte le gambe, mentre la camicia aperta lascia intravedere il seno che dondola in avanti e indietro. Franco le sta dietro. Ha le mani appoggiate sui fianchi di Anna: la trattiene a sé e poi la rilascia in un movimento ripetuto. Anche Franco è mezzo vestito, come ...
... Anna.
I calzoni appoggiati sui piedi e i boxer sulle caviglie. Indossa una Tshirt blu con un disegno di una band musicale e la scritta Keess, che gli arriva ai fianchi, sollevata all’altezza del suo stomaco. Mi viene da pensare che non è un capo molto adatto per un uomo di 55 anni come Franco, ma poi penso che fa il camionista e forse c’è abituato a vestire così.
Ecco sono qui.
Sono una cosa sola con la poltrona. Mi sto accarezzando il sesso. Voglio darmi piacere ma non voglio venire subito. Sono affascinato dalla scena di Anna e Franco. Ogni gemito strappato ad Anna mi fa accelerare la mano. Rifletto sul mio essere spettatore, ma anche attore. Diciamo attore non protagonista, almeno per il momento. Siamo arrivati dal ristorante da poco più di 15 minuti e non ci sono stati convenevoli, come se i convenevoli si fossero consumati seduti al tavolo della cena. Ho parcheggiato l’auto e aperto la porta di casa. Anna e Franco sono andati subito in stanza, senza dire una parola, senza uno sguardo verso di me o un cenno. Sono entrato e lei era già prona sul letto, pronta a ricevere. Franco mi ha stupito perché si è dimostrato pronto a soddisfarla. Le è entrato dentro con naturalezza.
Ecco sono qui.
Adesso Anna ha girato la testa verso di me. Sento il loro respiro. Anna ha gli occhi chiusi e lo sguardo concentrato. La bocca è semiaperta ed i lineamenti sono contratti. Il suo corpo sembra volersi contrapporre ad ogni assalto di Franco, liberando un gemito sordo come di un ...