1. Il nostro periodo è terminato


    Data: 13/07/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Eccomi qui in questa stanza buia, in un silenzio doloroso, infelice e malinconico, dove l�unico segno &egrave quella spia di vita affidata al gocciolare costante del rubinetto: la sensazione del rumore incessante e inflessibile della goccia che s�allunga espandendosi dentro il mio cervello: sempre uguale, allo stesso tempo ritmico. E� passata solamente qualche ora da quando tu hai chiuso la porta dietro al tuo presente, lasciando il freddo delle lenzuola per coprire il mio corpo esausto, scarico e pressoché vuoto. Hai portato via il tuo odore sorreggendo però la mia anima, accompagnato e affiancato da un freddo crescente e intenso, partito sennonché dalle tue ultime parole:�Non ti amo più�.Quattro infelici, misere e secche definizioni dette in un mormorio che scuotono e che turbano, così impressionanti e perciò sconvolgenti. La mia supplica ottimista e speranzosa d�un eventuale ripensamento era lì in un�impaziente apprensione, perché tante volte me l�avevi detto e tante volte sei ritornata, però non avevi lo sguardo accanito, crudele e malvagio dentro quegli occhi: in quell�istante ho sentito la vita sfuggirmi di netto mentre mi guardavi, perché questa volta non ritornerai indietro:�Non ho provato niente stasera, credimi veramente, perché mi sono sentita come una bambola di pezza, &egrave finita, te lo dico seriosamente�.Io guardo i tuoi occhi affievoliti e distrutti, direi spenti, la luce &egrave sparita, il desiderio stava già naufragando prima di quest�ultimo incontro. La ...
    ... goccia non mi dà pace, entra dentro i miei pensieri deturpandomi, mi disturba, m�infastidisce e scompiglia tutti i miei ricordi frantumandoli. Io ho sperato amandoti stanotte di rubarti il cuore, di scomporlo, di trafugarlo e di ripulirlo dal virus che t�ha infettato intossicandoti, a dire il vero mi sento diffusamente sommerso da quest�oscurità intollerabile e opprimente, la goccia diventa pioggia, bagna impregnando il muro di cera che ho costruito, esce defluendo dall�iride e scivola sulle guance. Io sto piangendo, osservo lo specchio incredulo, non credevo d�esserne ancora capace, eppure nel frattempo guardo il mio corpo riflesso, chissà se esiste un altro mondo dall�altra parte del vetro, chissà, se in un doppio mondo io posso ripararlo, risanando correttamente i miei errori.�Non mi lasciare� - avrei dovuto dirtelo irreparabilmente stanotte, annunciartelo, esprimertelo mille volte nei momenti focosi e non dell�amore.Avrei dovuto dirti quanto sei consistente, importante e notevole, comunicarti ed esporti in conclusione che tu m�hai trasformato dentro, riferirti che m�hai scalfito intaccandomi il cuore, hai spalancato una crepa, rotto una diga, divulgarti pienamente che hai portato la linfa in una pianta ormai diventata arida. L�orgoglio, la spocchia, la superbia, ecco cosa m�ha sempre abbindolato raggirandomi, il potere del comando, la mia posizione sociale, il non volere accettare né riconoscere servilmente d�essere un umano. Io scruto lo specchio, però non trovo difetti ...
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