1. Misure larghe


    Data: 13/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Wally De Roma

    Appena mi fui trasferito in Città, anni fa oramai, iniziai a lavorare per un’impresa. Fra le varie cose che erano richiesta ce n’era una che mi metteva veramente in difficoltà, i primi giorni dovevo vestire elegante per via di una serie di colloqui da fare. Dovevo vestirmi elegante, il problema è che fra affitto caparre e spese varie non avevo con me molti soldi a disposizione. Acquistare delle scarpe, una giacca, dei pantaloni eleganti e delle camicie era inattuabile. Tuttavia, entrai in un negozio della capitale e iniziai a vedere i vestiti. Non c’era effettivamente nulla alla mia portata. Si avvicinò a me una signora matura, che non era di certo una semplice commessa del negozio e mi disse cosa desideravo. Io le dissi chiaramente che non avevo molti soldi con me, ma che dovevo vestirmi per il mio lavoro in modo accettabile. Lei mi disse: “considera, ci sono queste scarpe in camoscio, sono veramente belle, sono l’ultimo paio, se ti vanno bene te le metto ad un buon prezzo.” Fatto sta che il caso volle che quelle scarpe mi andassero incredibilmente bene. Poi però mi serviva tutto il resto e lei mi portò una camicia, misurala, questa dovrebbe starti molto bene. La misurai ed in effetti aveva ragione. Poi mi portò delle giacche, ma io ero davvero allarmato, non sapevo come pagare e avevo l’angoscia di far incazzare la donna. Lei mi vide impensierito e mi disse di non preoccuparmi e così misurai la giacca che mi stava alquanto bene. Poi fu il turno dei pantaloni, per quelli ...
    ... entrai nel camerino, mi spogliai dei miei e nell’istante in cui stavo per infilare gli altri, lei si insinuò nel camerino e mi aiutò ad indossarli. Poi mi palpò il fondo schiena e mi disse che avrei pagato tutto ad un prezzo ridicolo. “Come te li senti?” “Forse un po’ stretti” Lei mi tocco tra le gambe e mi spinse in direzione del muro e mi baciò. “Ti prendo la misura un po’ più larga, aspetta che te li tolgo e vado a cambiarli” Così mi sfilò i pantaloni e mi mise le mani nelle mutande, diede una toccatina fugace e commentò: “Si, complimenti per le misure” Io onestamente sono diventato un peperone e dissi: “Ma io non ce l’ho lungo” Lei mi disse: “Ce l’hai lungo il giusto ma ce l’hai grosso al punto giusto da far godere molte donne” Io che all’epoca non avevo molta dimestichezza con l’altro sesso dovetti credergli sulla fiducia. Andò a prendermi i pantaloni, ritornò da me e mi disse: “sai chi è il proprietario del negozio?” Io risposi: “Non sarai mica tu?” “No! È il negozio di mio marito, quel coglione che è li alla cassa. Oggi è giunto il momento che lui diventi ufficialmente un cornuto” Così mi abbassò gli slip e iniziò a succhiarmelo. Il mio primo folle pompino ricevuto ebbe inizio così. “Uhm, ma ce l’hai sempre così duro?” Non risposi, perché ero molto eccitato, ma la verità era proprio quella, io ce lo avevo duro quasi sempre, una qualità che ancora oggi mi contraddistingue. Ad un certo punto però l’allontai dal mio cazzo e la presi con tutta la mia forza, le sfilai con una ...
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