Quel film condizionò la mia mente.
Data: 23/10/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Franco018.
Era un pomeriggio di estate e già mi pesava il dovere andare via dalla mia fresca e tranquilla casetta di campagna per andare a cena in città, Roma, con un ex compagno di scuola che da anni non vedevo. Mi viene l'idea di andare al cinema per stare due ore al fresco poi alle nove di sera l'afa sarebbe stata più domabile in trattoria. così prendo la macchina e arrivo a Roma dove mi fermo sul ciglio della strada e guardo nel telefonino i cinema più vicini a me. L'unico comodissimo era quello dove fanno solo film a luci rosse ed in fondo, non dovevo guidare a lungo perchè a sole poche centinaia di metri e poi, certo mi sarei addormentato per quanto mi erano indifferenti tali spettacoli ma un'ora e mezza al fresco mi allettavano ugualmente. Ci andai e mi accomodai in sala. Il film sembrava fosse il solito scorrere di immagini dove non si faceva altro che scopare, sbocchinare e quasi mi calavano le palpebre, invece, all'improvviso, la scena cambia e in un ambiente abitato da gente benestante ( auto di lusso, stanze arredate "riccamente" e una ragazza ben formosa, vestita da cameriera, si trovava sdraiata sulle gambe di una signora intorno ai cinquant'anni, con le mutandine abbassate e la gonna sollevata, ricevendo delle sonore sculacciate che la facevano gridare ed io quasi mi eccitai a vedermi al posto della, senza dubbio, padrona di casa. Poi la scena si fece ancora più intrigante ed io sentii smuoversi il mio mezz'addormentato cazzo. Poi entrò in scena il classico Maggiordomo ...
... che prese per un braccio la camerierina e, seguito dalla diciamo padrona, scendono una lunga scalinata stretta che li conduce ai sotterranei del palazzo in mezzo al bosco ed entrano in una stanza dove si vedono subito anelli fissati al muro e attrezzi da tortura come fruste, racchette da ping pong e pere di gomma adatte al clistere. Il maggiordomo esce dopo aver fissato agli anelli i polsi della ragazza e la signora va subito ad abbassare la gonnellina e le mutandine alla cameriera, per poi prendere una palettina per colpire la ragazza sulle natiche che sono anche già ben rosse dalle sculacciate, poi prende la frusta e, arrotolato il corpetto, colpisce la schiena abbastanza piano per poi passare ad un ritmo forsennato che fa gridare la fanciulla ma lì nessuno può sentirla, nessuno può salvarla da simile tortura. Alla fine del film, mi accorgo che per la cena devo attendere ancora più di un'ora perciò decido di rimanere dentro il cinema al fresco e mi guardo la prima parte del film che avevo prima perso arrivando a film già iniziato. Finalmente si avvicina l'ora di cena ed io lascio il cinema e vado alla trattoria dove attendo il mio compagno che arriva poco dopo. Tra ritornare agli anni verdi, ai tempi della scuola Media, poi passare allo scorrere delle propria vita, tra la cena e vari caffè e amari fatti proprio dal gestore della trattoria, arriviamo a quasi mezzanotte. Dopo abbracci e promesse di ritrovarci ancora, ci separiamo ed io, nel prendere la strada di casa, decido di ...