1. Uno scopamico speciale 2 - tocca a me


    Data: 16/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: peccatoreostia

    Dopo il primo incontro con Giovanni (vedi racconto precedente), sono stato parecchi giorni senza cercare niente e nessuno. Ero soddisfatto, ma allo stesso tempo mi chiedevo se avessi fatto bene. Un pomeriggio, navigando su A69 per leggere qualche altro bel racconto, mi arriva un messaggio. E’ Giovanni che mi chiede come va e come mai non mi sono più fatto sentire. Gli dico come mi sento, cosa ho provato e che per il momento non ho voglia. Da persona esperta e discreta, capisce che non è il casi di insistere, mi saluta e chiude la conversazione. Ma nella mia testa rimaneva sempre quel tarlo di voler provare quella esperienza: farlo godere!
    
    Passano i giorni e nella mia testa passano mille pensieri. Ogni tanto mi collego ad A69 per vedere se ci fosse Giovanni on line, ma non riuscivo a trovarlo. Il suo ultimo accesso risale a qualche giorno prima.
    
    “Sicuramente ci sarà rimasto male” dico tra me e me. Vorrei scrivergli, ma non so che dire. Non ho nemmeno il suo numero di telefono per mandargli un messaggio.
    
    Quando ormai avevo perso le speranze, mi arriva la notifica di un messaggio: era di Giovanni che mi dice: “se non ti scrivo io, tu non mi avresti mai scritto”.
    
    “Hai ragione Giovanni, ti chiedo scusa” rispondo io “ma non sapevo cosa dirti. Senti, voglio fidarmi di te, ti lascio il mio numero di telefono, così magari facciamo prima”.
    
    Almeno così volevo dimostrargli fiducia.
    
    Ed insomma iniziamo una lunga serie di messaggi tramite Whatsapp, parlando del più e del ...
    ... meno, fino a quando Giovanni prende l’iniziativa e mi scrive “ti va di rivederci?”
    
    Rimango in silenzio, non so che scrivere. Il cervello mi dice di no, ma sotto il mio cazzo diventa barzotto. E si sa che negli uomini alla fine è il cazzo a vincere.
    
    Dopo una lunga pausa, gli rispondo che sì, mi va di vederlo, ma con delle condizioni. E cioè niente penetrazione. Mi risponde che va bene e che vorrebbe che andassi io a casa sua. Altra pausa. Non so che fare. Ma sono eccitato, voglio ripetere questa esperienza e farne di nuove. Mi butto, dico di sì e ci accordiamo per il giorno dopo.
    
    Prendo permesso da lavoro, passo per casa, mi lavo per bene e poi vado a casa sua. Trovo facile la via perché non abitiamo lontani. Citofono e mi dice di salire. Cazzo, mi tremano le gambe, ho le mani fredde e sudate. Arrivo alla porta che trovo aperta e subito viene Giovanni ad accogliermi in casa. Stretta di mano, pacca sulla spalla e mi fa accomodare. Caffè e sigaretta per rompere nuovamente il ghiaccio accompagnate da due chiacchiere.
    
    “Vado a mettermi comodo” mi dice, “aspettami qui”. Mi sale l’ansia, vorrei andarmene ma mi sto eccitando. Dopo poco ritorna in salone; era solo con i boxer e sotto si vedeva il suo bel pacco tosto.
    
    “Allora? Ti piace?”
    
    “Sì Giovanni, sei arrapante” rispondo balbettando.
    
    “Allora non dire niente e vieni con me sul mio letto, che staremo più comodi”
    
    Lo seguo in camera sua: aveva abbassato un pochino le tapparelle e c’era penombra. Come entriamo, si ...
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