1. Fuori controllo


    Data: 16/07/2019, Categorie: Incesti Autore: Della Morte della Vita, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi sbattevi sul cofano dell'auto.” “Non ho detto questo. Intendevo che non potremo vivere per sempre insieme. Dovremo farci una vita, una famiglia.” Pareva quasi rattristato. Oh mio dio, lui stava già pensando al futuro. Pensava già al giorno in cui ci dovremo separare. Sentii una stretta al cuore. Cercai di restare calma e forte. “Beh… ci penseremo no? Io sarò sempre tua.” “Sempre? E se avrai un marito?” “Se la società vuole che mi sposi mi sposerò, ma ogni giorno correrò da te per essere tua.” “Ieri sera hai detto… di fare quello che voglio.” “Finché mi scoperai sarò a tua disposizione.” Teo parve pensarci su. “Sul serio?” “Mettimi alla prova.” “Voglio sapere tutto di te. Apri le gambe.” In silenzio mi sedetti sul letto e aprii le gambe. “Di più.” Lo feci. Ero aperta. Completamente esposta. Per lui. I suoi occhi brillavano e non si staccavano dal mio sesso. Per altro tutt'altro che asciutto. “Masturbati.” Sgranai gli occhi. “Cosa?” “Masturbati. Voglio vedere come fai.” “Ma…” “Non dirmi che non lo fai perché non ti credo. Forza sorella.” Restai ferma un attimo in imbarazzo. L'avevo già davanti a Lucky, mi ero allenata! Sorrisi a quel pensiero e al cane e iniziai a farlo guardando mio fratello. Dio mio… era tutto così pazzesco e fuori di testa. Eppure godevo. “Stai colando.” Era vero. Ero talmente eccitata che la mia figa stava colando. Iniziai a penetrarmi con due dita. Godevo. Godevo come una matta. “Mettine tre.” Obbedii e infilai tre dita. Ero talmente fradicia che non ...
    ... ci furono problemi. Sarei potuta venire da un momento all'altro se non che… “Usi solo le dita?” Sgranai gli occhi. Pensa a Lucky e alla volta che mi aveva leccata. Morii di vergogna e non sapevo come dirlo, se dirlo. Pensai, in qualche modo, che Teo sapesse. Ma quel giorno non era in casa… come poteva essere? Mi sentii nel panico. “Allora? Usi mai oggetti?” Salva! Ero salva! O almeno lo credetti. Infilai le dita più a fondo e gemetti. “Sì… li uso…” “Cosa?” “Dipende…” Io non capivo più nulla. Godevo. “L'ultimo che hai usato?” Girai il capo. Il fido deodorante della borotalco era ancora lì. Teo capì al volo. “Quello?” “Sì.” “Tutto?” A quella parola mia figa ebbe un fremito. Venni. D’istinto, per l’intensità dell'orgasmo, mi chiusi in me, rannicchiandomi. La voce di Teo mi giunse lontana. “Cosa fai?” “Io… sono venuta…” “Ma non ti ho detto di spostarti.” Alzai il capo. Non mi ero accorta che si fosse avvicinato al letto. Allungai il collo e lo baciai. Com'erano morbide le sue labbra. “No… ma volevi sapere tutto di me? Ora sai come vengo quando mi mastrubo.” Anche Teo mi baciò e, in quel momento, lo desiderai dentro di me. Lui, però, aveva altri programmi. “Ora voglio sapere quanto è sfonda mia sorella. Tirati.” “Teo… cosa vuoi fare?” Parlai alzandomi a sedere. Aveva il deodorante tra le mani. “Mostrami come lo usi. Quanto entra.” “Ok…” Avevo alternative? Volevo altre scelte? Sì, una. Presi il deodorante dalle sue mani e lo avvicinai alla figa. “A una condizione.” “Quale, sorella?” ...
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