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Marzia. La bollente porca dominicana
Data: 18/07/2019, Categorie: Etero Autore: alybas
... dito, poi due e quindi tre. La stimolai in maniera continua e senza darle riposo diventando irresistibile leccavo la fica e l’ano quindi mi diedi a pastrugnarle la fica con entrambe le mani. La carne era carne, e il desiderio era una sensazione indefinibile ma Marzia mi sentiva tutto. Senza perdere tempo prese di sua iniziativa il mio cazzo teso duro e grosso e senza aspettare consenso da parte mia se lo calò nella bocca partendo con un bocchino esaltante che mi mise in debito di ossigeno per quanto era intenso. Dovetti fare del mio meglio per resistere a quell’attacco e anzi cercai di trovare tutti i modi possibili per rallentare il suo ritmo indiavolato ma sembrava incredibile, presa da una foia pazzesca più io tentavo di rallentarla più Marzia ciucciava scatenata. Ebbi l’impressione concreta che il gioco era nelle sue abilità e per quanto provassi con tutta la mia capacità a riprendere il controllo nulla potetti fare. Provai a toglierle il pene dalla bocca ma era una ventosa non potei fare nulla… lei era padrona e mi condusse all’orgasmo senza remissione mentre il mio pene come un idrante impazzito spargeva il seme sul suo seno grandissimo. Non contenta mi spinse a succhiare e a leccare tutto condividendo il mio seme con baci appassionanti. Io ero forte ma lei aveva preso vigore. Mi prese per mano e mi portò in bagno e li facemmo una magnifica doccia, mentre io per sua volontà le onorai per l’ennesima volta il clitoride succhiandola intensamente. Era ora di cena e Marzia ...
... ridendo mi fece notare che era riuscita a farmi godere molto più di quanto le avevo promesso. Difficilissimo, infatti è indurmi all’orgasmo...ma lei era riuscita. Ci vestimmo e Marzia mi apparve favolosa. Aveva messo un tailleur grigio con corpetto color amaranto che si intonava perfettamente con la sua pelle mulatta. La generosità del suo corpo traspariva da una sontuosa scollatura e dalla gonna che fasciava i suoi glutei a mandorla. Ero arrapato e lei non fece nulla per soddisfarmi, anzi sembrava sorridere e compiacersi di vedermi così. Arrivammo a Testaccio in un localino niente male. Sedemmo in un tavolo appartato per due. Rimasi tutta la serata magnetizzato da quel seno enorme e dalle sue continue allusioni alla mia potenza sessuale e alla sua forza nell’aver resistito ai miei assalti. Non facevo altro che avere in mente che mi faceva sangue e che la volevo…. L’avevo avuta più volte ma non mi bastava e lei lesse il mio desiderio nei miei occhi e più lo leggeva più si muoveva arrapante. Fu una cena buona, il vino contribuì e io le infilai le mani nelle mutandine. Si era alzata ancheggiando arrivò alle scalette e scese nel bagno….... Io aspettai qualche secondo e poi la seguii. Chiudemmo la porta a chiave e la denudai alla meglio.. Io volevo di più ma lei si impose prese tutto in mano e mi sollecitò ad essere svelto a godere di quegli attimi non potevamo bivaccare in quel bagno. La feci venire a pioggia...tre...quattro, cinque, tantissime volte… davanti allo specchio il suo ...