1. Cognate


    Data: 19/07/2019, Categorie: Etero Autore: laura m.

    ... cognatina. «Sì, mi attirava...». «Tòccati». «Come?». «Toccati, accarezzati come faccio io». «Ma dai … ». Mi alzai, spostai la sedia proprio davanti a quella di lei, mi sfilai gli slip e mi misi a sedere a gambe aperte. «Voglio masturbarmi con te per quell’arnese grosso che ti ha fatto sognare … Toccati, fai come me, passa la mano sulla patata, fermati sul clito … pensa a quei due che scopavano davanti a tutti …. ridimmi come hanno fatto ...». Mi guardava perplessa, il suo sguardo andava dai miei occhi alla mia mano che frugava tra i miei inguini. «Lui era un mezzo gigante, tra le gambe gli pendeva un pene enorme, se lo accarezzò fino a quando non diventò turgido, duro … ». E mentre raccontava si alzò ancora di più la gonna e infilò una mano sotto gli slip. «Lei era nuda davanti a lui, un seno prorompente e un sedere tondo e alto. Si inginocchiò davanti a lui, che le toccò il viso con il suo arnese, poi lei aprì la bocca e lui glielo mise dentro, lentamente, quasi tutto ...». Adesso la sua mano si muoveva sotto gli slip ora velocemente ora adagio. «E poi?». «Poi lei gli si aggrappò al collo, lui le mise le mani sotto i glutei e la alzò, portò il suo bacino alla giusta altezza e la penetrò con un colpo solo …. bello ….». La masturbazione di Elisa divenne furiosa, anch’io ero eccitata al massimo. «Elisa sei bellissima … togliti le mutandine e guardiamoci mentre ci tocchiamo… ». Stavolta non fece resistenza, si sfilò gli slip e mi mostrò una fica rosea, con il pelo ben curato che ...
    ... faceva da cornice. Anch’io mi denudai del tutto e mostrai a Elisa il mio tesoro che appariva più selvaggio del suo, perché avevo un folto cespuglio di peli neri. «E poi andaste in albergo … ». «Sì, sul taxi Andrea volle che io tenessi una mano sul suo … ». «Cazzo ...» aggiunsi io. «Sì sul suo cazzo, e l’altra tra le mie gambe. Arrivammo in albergo pieni di libidine. Appena dietro la porta chiusa, Andrea lo tirò fuori e mi chiese di tenerglielo in bocca, come aveva fatto la ragazza sul palcoscenico. Più lo tenevo in bocca e più diventava duro ... era bello ...». «E poi ti chiavò?». «Sì mi fece sdraiare sul letto con i piedi penzoloni, tutta aperta … me lo ficcò dentro … non so quanto tempo stesse così… mi fece avere tre o quattro orgasmi, non ricordo, ma lui non veniva ...». Adesso si era infilata due dita dentro e si masturbava con maestria, io la guardavo con un misto di curiosità e col desiderio di essere io a manipolarla. «E poi lui venne?». «Mi chiese di girarmi, appoggiai i piedi a terra e il capo sul letto ...».«Alla pecorina … bello … e ?… ». «Facemmo un atto contro natura ...». «Contro natura? Ma come parli? Aveste un rapporto anale… ». Solo ad immaginare quella scena la mia eccitazione arrivò alla sommità e venni. «Lui fece piano, ma appena dentro ebbe due scossoni ed ebbe l’orgasmo. Mi sentii riempire da un fiotto caldo e a quella scossa ebbi un altro orgasmo, più violento dei precedenti ...». Si zittì, stette a frugarsi ad occhi chiusi e poi con un gemito lungo mi ...
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