Manuela
Data: 25/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: mudcrawler6
Potrei parlare a lungo di quali siano i miei gusti sul fisico delle donne, bionde, pallide, un po’ in carne, balle varie. La verità è che l’aspetto fisico quasi crolla di fronte ad una persona interessante. Sulla carta Manuela non mi sarebbe mai piaciuta, assomigliava un pochino alla sorella di Dexter nella serie tv, bella ragazza ma lontana da quello che in genere mi piace. Poi però aveva quel sorriso particolare, non sapevi mai se ti stesse prendendo per il culo o istigando, di certo mi smuoveva qualcosa. Ci è voluta qualche sera a bere whisky per trovare il nostro vero punto in comune: entrambi eravamo switch, appassionati al mondo sadomaso sia in veste di dominanti che di dominati. L’ipotesi sul livello di depravazione a cui questo scontro galattico poteva portare mi fece dimenticare ogni riserva potessi avere, dal suo aspetto ai suoi discutibili gusti musicali. Era la tempesta perfetta e volevo surfare quell’onda, sapevo ci sarebbe voluto del tempo e magari non ci saremmo mai arrivati ma valeva la pena provare, era una ragazza intelligente e con un buon senso dell’umorismo. Inoltre quella nuova informazione mi aveva finalmente spiegato il suo sorriso: mi stava contemporaneamente istigando E prendendo per il culo.
Le prime volte sembravamo due animali nella savana che si girano attorno studiandosi, nudi nel letto attenti ad ogni reazione, tastando il terreno, un dito qui, la lingua lì, l’orecchio là… sapete di cosa parlo. Dopo poco tempo le cose presero un’altra ...
... piega, ogni cambio di posizione era un netto cambio di comando, iniziarono le strette, i pizzicotti, qualche morso.
Un giorno la trovai in vestaglia sul balcone che sorseggiava uno spritz mentre parlava al telefono, mi fece segno di raggiungerla e mi mise un piede davanti alla faccia, un chiaro segno al quale reagii prontamente, prima massaggiando tutta la pianta e poi baciando ogni dito. Senza interrompere la conversazione mi tirò in su la testa fino a dove il sole fatica a brillare, mettendomi all’opera mentre chiacchierava con un’amica del più e del meno. Sentii la sua voce incresparsi un paio di volte e sospettai che fosse venuta, almeno lo sperai.
Appena però mise giù il telefono la presi di sorpresa in braccio, la portai dentro e mi imposi nella sua bocca con una tracotanza non indifferente mentre la schiaffeggiavo proprio dove poco prima la stavo baciando. Quando gli schiaffi si intensificarono lei iniziò a reagire ad ogni colpo con un morso, sempre mentre teneva in bocca quella mia parte del corpo dove i morsi si sentono bene. In quel momento avevamo fuso le nostre nature, da quel giorno iniziò una serie di sperimentazioni che non dimenticherò mai.
I giochi erano infiniti, clinical, stimolatori elettrici, fisting, giochi di ruolo, non vedendoci spesso la fantasia non mancava mai; era un nostro piccolo mondo privato, non c’è mai stato esibizionismo né bisogno di coinvolgere altri o altre, le cose che due persone possono fare insieme coi loro corpi sono veramente ...