Il poker è anche un gioco/ 3 - la riscossa
Data: 26/07/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... la pele in basso con forza, poi baciò il glande. Sobbalzai felice.
- Pronto? – Chiese, come la maggior parte delle donne.
- Sì, – risposi, come rispondo alla maggior parte delle donne.
È un modo per indugiare e far durare di più il coito orale. Indugiò a lungo, palesando un po’ alla volta le sue concrete intenzioni.
D’un tratto baciò nuovamente il glande e poi se lo infilò in bocca. È il momento più delicato del pompino, l’approccio iniziale. Da quel momento chiusi gli occhi e la lasciai lavorare.
Se lo fece scivolare in bocca fino alla gola un paio di volte, poi con un gesto che non mi aspettavo, lo spinse oltre, giungendo alla base del cazzo con le labbra.
Poche donne riescono a farlo, tra queste lei. Non dovevo dirle “Impegnati di più!”, anche se è bello dare ordini a chi ti fa un pompino perché è l’unico modo che hai per fingerti attivo. E quando arrivava in fondo al cazzo, sobbalzavo per la sensazione che francamente capita davvero di rado.
Sentivo che il marito la vedeva alzare di culo per abbassarsi con la testa sul cazzo e provai un senso di gioia malvagia che accompagnò un po’ tutta la situazione.
Allora decisi di darle un ordine tutto per me.
- Mettimi un dito nel culo. – Le dissi. – Lubrificalo nella figa e infilami il medio nel culo, girato in su.
Ma non aveva bisogno di istruzioni, sapeva cosa fare. Portò tra le gambe la sua mano destra e affondò il medio nella figa. Il ...
... marito aveva capito cosa avrebbe fatto e ora si gustava raggomitolato la vista di lei che si faceva quella specie di ditalino per me.
Poi, sempre facendosi scorrere il cazzo tra lingua e palato fin oltre la gola, portò il dito al mio buco del culo. Aveva le unghie lunghe, ma ero certo che sarebbe riuscita a infilarmelo senza farmele sentire.
E difatti, prima fece ripetutamente pressione col polpastrello con l’ano per prepararlo, quindi lo spinse dentro con abilità. Sentii il buco del culo allargarsi e fu come aprire le cascate del piacere. Mi allargai di più come se desiderassi essere impalato e lei avviò il lavoro finale. Spingendo in su il polpastrello mi stimolava la prostata; infilandosi in gola il cazzo me lo chiavava con la bocca.
Mi sembrava volesse esplodere. Sbattevo i palmi delle mani sul letto, alzavo il torace a scatti, tiravo su le ginocchia e sbattevo le gambe, ma fu questione di un attimo. Le polluzioni vennero subito con un susseguirsi dei getti a raffica, cosa che capita solo quando ti viene fatta pressione alla perineo e ancora di più, appunto, alla prostata. Ebbi l’impressione di venire come un vulcano e urlai di piacere in tutta libertà.
Lei andò avanti anche a eiaculazione finita, per non far perdere neppure una goccia. Alla fine sfilò il dito dal culo e si venne a buttare al mio fianco. Spossata. Era venuta anche lei.
Riposò tenendo la mano sull’uccello spossato.
(Continua)
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