1. Giovane, carina e tentatrice


    Data: 31/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: JudeBannister, Fonte: RaccontiMilu

    Non c’è nulla di peggio, per una giovane donna, dell’essere considerata ancora troppo bambina dai propri genitori. Grazie al cielo, io non avevo di questi problemi, vivevo così lontana da casa da anni, ormai, che non sperimentavo le imposizioni di mamma e papà apprensivi praticamente mai, se non tramite quelle raccomandazioni sterili fatte al telefono sul “non metterti nei guai, non uscire tardi la sera, vestiti come si deve”. “Simmamma”, in questo caso, era l’unica risposta accettabile.La mia migliore amica Marie non aveva quella fortuna. La frequentavo da qualche anno, da quando mi ero trasferita in Inghilterra per studiare in un collegio femminile e ci eravamo trovate a condividere una stanza per tutta la durata del liceo. Al tempo avevamo circa 15 anni, e ora ormai 23. Io ero rimasta alla Hullington fino al diploma, poi avevo trovato subito un lavoro come receptionist in un albergo e mi ero trasferita a Londra in attesa di mettere su qualche soldo per mantenermi ed iscrivermi all’università. Mary invece era tornata dai genitori in una cittadina sul mare non lontanissima dalla capitale, ma in confronto alla mia vita più libera nella metropoli, lei soffriva il castigo auto inflitto del controllo genitoriale. Non so perchè non si cercasse una sistemazione sua, anche se lavorava per la madre ed aveva soldi da parte. Credo fosse una questione di carattere, era sempre stata un’adolescente nostalgica della sua vita di famiglia e l’aveva forse idolatrata al punto da voler a ...
    ... tutti i costi rivivere l’idillio immaginario del focolare domestico e della sua infanzia. Ad ogni modo, ci frequentavamo piuttosto spesso quando io potevo allontanarmi dalla città e andare a stare da lei per qualche giorno, e ormai conoscevo i genitori come fossero una seconda famiglia. Non mi dispiacevano.Mathilda, la madre, era dirigente di una piccola società di pulizie e organizzazione della casa, sempre attiva e sempre disponibile ma con una propensione per il bicchiere che la rendeva, a volte, dispotica e irragionevole, nonché tendente alla scappatella. Cosa che faceva infuriare suo marito Keith, il gigante buono della casa, insegnante di storia medievale inglese alla University of London, dove io studiavo economia. Lui, al contrario della moglie, sembrava un modello di santità: perfettamente educato, mai un capello fuori posto, galante ma non invasivo, divertente ed interessante nella conversazione, parlava in modo garbato e dignitoso. Era un buon marito e un ottimo padre, affettuoso e premuroso nei confronti di Maria e i suoi fratelli minori, Edward e Robert. Aveva l’unico difetto di essere un genitore alquanto all’antica, molto insofferente nei confronti dei ragazzi e delle ragazze che i figli portavano a casa durante i periodi in cui le loro frequentazioni sembravano prendere una piega seria. Non era esattamente così con tutti i ragazzi, ma aveva dei suoi personali standard di accettabilità; per esempio, Marie non poteva frequentare ragazzi più grandi di lei e che non ...
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