1. A spasso in centro


    Data: 01/08/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Jy, Fonte: EroticiRacconti

    A differenza di quanto scritto fino adesso questa è pura invenzione… Ma non è per nulla sicuro che prima o poi proverò a soddisfare questa fantasia. E’ sabato mattina e come tutti i sabati mi sveglio presto per andare a scuola. Sono quasi alla fine del liceo e mi sto preparando per la maturità. Il treno che mi porta a Milano culla i miei pensieri. La giornata è piacevolmente calda e penso che dopo la scuola potrei andare a farmi un giro in centro, mescolarmi tra passanti e turisti. La giornata scorre veloce a alle 13,30 esco da scuola. Prendo la metropolitana per andare in centro. Come al solito è affollata. Me ne sto in piedi, con le mani nella tasche dei jeans e lo zaino sulle spalle. In fondo alla tasca c’è un buchino e subito mi balza in testa un’idea, una cosa che ho sempre pensato di fare e non ho mai fatto. Allargarlo è un attimo e posso cominciare a toccare la pelle vicino all’inguine e il bordo del perizoma. Mi do da fare ed in breve la stoffa della tasca cede creando un passaggio segreto. Affondo la mano nella tasca e dento le mutandine. Mi guardo intorno.. nessuno bada a me. Sono tutti intenti a guardare il proprio telefonino o parlare con il vicino. Sento sulle dita il monte di venere liscio e mi accarezzo. Manca pochissimo per arrivare dove cominciano le labbra della figa. Ci arrivo mentre il treno ferma a San Babila. Ancora una fermata e sarò in Duomo e dovrò scendere. Mi accarezzo e sento la punta del dito che si sta bagnando. Il treno rallenta e si ferma. ...
    ... Le porte si aprono e scendo insieme a decine di altre persone. Salgo le scale e finalmente mi ritrovo in piazza Duomo. Lo guardo come se non l’avessi mai visto. I piccioni mi girano intorno ai piedi e le persone mi passano accanto come se fossi trasparente. Con la mano affondata dei jeans mi sto ancora toccando la figa. Ormai è più che bagnata e il clitoride è gonfio. Mi avvio verso il McDonald e prendo un 1955 con coca e patatine. Il bigliettino dice che ho 20 persone davanti a me. Aspetto il mio turno in piedi appoggiata al muro. La gente non sa che mi sto masturbando. Cerco di tenere l’espressione più normale possibile ma l’eccitazione è sempre crescente. Le dita cercano sempre di più la mia figa ma arrivare a penetrarmi senza farmi notare è impossibile. Arriva il mio turno, prendo il mio sacchetto ed esco da quel delirio. Tolgo la mano dalla tasca. Ho le dita intrise del mio sapore. Prendo una patatinae la mangio e poi mi lecco le dita. Per il momento sanno più di figa che di fritto. Mi siedo sotto la statua di Vittorio Emanuele e mi mangio il mio panino dividendolo con i piccioni. Mi avvio lungo via dei Mercanti per raggiungere Cordusio e poi per farmi tutta via Dante fino al Castello. Da li andrò a Cadorna a prendere il treno che mi riporterà a casa. Passeggio con calma senza mai togliere la mano dal centro del mio piacere. Passo davanti ad una gelaterie e compro un cono. Lo tengo con la sinistra mentre continuo a toccarmi la figa come posso. Lecco il gelato e la mia ...
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