1. Spiando Silvia.


    Data: 26/10/2017, Categorie: Lesbo Autore: Semiramis, Fonte: EroticiRacconti

    Mattina bagnata e umida! No, non è per questo tempo d'autunno, l'umidità è tutta in basso, nelle mie mutandine. Mi sono ricordata, infatti, appena sveglia da dove deriva tutta questa perturbazione. Dobbiamo tornare dietro nel tempo, a qualche anno fa. Vi prego di seguirmi. Come? Ma basta attivare le vostre macchine del tempo, scendete verso il basso con le mani a toccate. Avete trovato l'interruttore? O una leva? Basta giocare adesso! Sto con le mani nelle mutande e vi invito a fare lo stesso, a godere di questo momento insieme a me, di questa materia onirica impastata di sesso. Dunque, torniamo a qualche anno fa... Avevo deciso di ospitare a casa una mia cara amica, Silvia. Lei era appena tornata da San Francisco dove era stata a studiare. Mi chiese di ospitarla nella mia casa di campagna a Ciaulà per rilassarsi e vivere nella pace per una settimana prima di iniziare a lavorare. Io, ovviamente, non potevo dirle di no. Tuttavia decisi di trasferirmi per farle compagnia, non volevo si riducesse a parlare con baristi troppo cortesi come Jack Torrance. Devo dire che Silvia era davvero bella, capelli scuri incorniciavano una pella chiara e limpida. Inoltre, ero da sempre invidiosa delle sue mani. Non aveva bisogno di curarle, erano belle e naturali. Si limitava a mettere smalti chiari solo per farle risplendere, non erano le mani di una donna. Le sere di ottobre a Ciaulà sono particolarmente fredde. L'umidità sembra penetrare le osse e le trame nere degli alberi segnano il ...
    ... confine tra le peggiori paure e angosce quando cala la notte. Vi dicevo, notte da lupi! Avevo lasciato a Silvia una delle camere migliori, piccola e ben arredata dai mobili antichi. Io avevo scelto quella matrimoniale poco distante dalla sua. La notte non tardò a scendere ed io sprofondata nel letto non riuscivo a prendere sonno. Volevo cimentarmi nel solito ditalino, quello che concilia l'entrata nel mondo di Morfeo. Tuttavia, la notte le case prendono vita. Quelle di montagna credo si muovano, si spostano nei boschi a far vivere le atmosfere più burrascose. Alcuni rumori infatti mi fecero spostare le mani dal clitoride, assaporai i miei succhi guardandomi intorno nel buio. La fica pulsava ormai, ero avviata ad un gran bel ditalino ma gli scricchiolii mi fecero sentire il bisogno di spostarmi e controllare il corridoio. Detto, fatto. Notai che dalla camera di Silvia proveniva la luce fioca della Churchill posta sullo scrittoio. Avanzai, in punta di piedi per non svegliarla. Alcuni dormono con la luce accesa, non tutti cercano il buio completo per prender sonno e io, per questo, temevo di poterla svegliare. Non stava dormendo. Mi avvicinai però ugualmente in silenzio, cogliendola in un momento di intimità. Era con le spalle dritte alla sponda del letto, in legno intarsiato e il cigolio proveniva dai suoi spasmi di goduria. Era ancora coperta, vedevo dai bozzi sul letto che aveva le ginocchia molto distanti tra di loro. Aveva le gambe completamente divaricate e le mani giù in basso. ...
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