1. Übermensch pt.2


    Data: 07/08/2019, Categorie: pulp, Autore: Semiramis

    Edu era soddisfatto e in parte preoccupato ma certamente fiero di ciò che era riuscito a fare. Il suo discorso era risuonato nell'assamblea del Partito come un'orazione ciceroniana. Tutti erano soddisfatti e i voti venivano giù come le pere. All'assemblea aveva portato una copia del suo libro e la folla era andata in visibilio dopo le sue parole, era il candidato giusto, lo dicevano gli ambienti importanti. In particolare lo dicevano Loro, gli avevano chiesto di recitare alcuni versi. Non li aveva scritti per quel fine ma, da allora erano cambiate tante, troppe cose. Lia lo stava aspettando. -Pronto amore, un successo... sì, mi hanno detto di andare via prima dello scrutinio a quanto pare sono io il nuovo segretario del Partito.- Chiuse la telefonata, era sua moglie, non era quella dolce ragazza che lo aveva incantato quando era solo un semplice professore di Liceo. Era uguale a lei, credeva fosse sua figlia e invece no. Per uno scherzo del destino quella ragazza era uguale al suo primo amore, lei lo aveva rovinato e lei lo stava salvando di nuovo. Nel 37, diretto verso il suo albergo lesse la mail che gli era arrivata dopo l'assemblea dal consiglio. -Davvero toccante il suo discorso, i temi sulla disuguaglianza, la proprietà, la condivisione. Lei è stato magnifico, dopo un governo di destra e nazionalismi finalmente la sinistra rinasce- Sorrise e chiuse la mail. Poco dopo giunse nella camera d'albergo. -Professore, salve, la informo che è arrivata sua moglie...- -Mia ...
    ... moglie?- -Eh sì...ah la devo veramente ringraziare...che discorso, che animo che ha lei... tutti voteranno il Partito- Eduardo quasi non si curò di quei complimenti e salì sopra, bussando al numero 3 in cui alloggiava. -Oh buonasera caro, ecco a lei sua moglie...- -Non scherzi la prego, ho già tante preoccupazioni, mia moglie vigila su di me costantemente- -Ma su Signor Dosseno, ma stia tranquillo, perché non si rilassa pensando a quella poesia... aspetti... non ricordo i versi- -Lasci in pace la mia poesia, lei è solo un galoppino lo sa?- Il funzionario tacque. -Lei crede di avere a che fare con il solito idiota ma Eduardo Dosseno lavora con quello che lei rappresenta da prima che lei pensasse con logica binaria, e ora mi dica cosa mi ha portato- -L...la prego, mi scusi io... io lavoro c...così- -Le ho detto di fare in fretta- -Il Consiglio le manda... beh il suo regalo è in camera da letto e sua moglie le manda questo- Edu ebbe cura di scartare il pacchetto, ne uscì una scatola mogano che riportava il giglio di Firenze, rimosse il plico del monopolio e annusò a fondo il contenuto. -La prego di riferire a mia moglie che i sigari sono ottimi, di pregevole fattura. E ora sparisca! Anzi, anzi lei ora prima si reca in camera mia e fa sapere al mio regalo che mi deve aspettare- -Come vuole s...signor Dosseno- -Ah e domani lei andrà da un logopedista per rilolvere il problema della balbuzie e lo consideri pagato... è la sua liquidazione- -No...la prego- -Lei non lavora più per noi, ...
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