1. La baronessa zelda - capitolo 3


    Data: 08/08/2019, Categorie: Lesbo Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    Ardea e Rona rimasero molto sorprese il giorno, era passata poco più di una settimana, in cui non furono condotte alla monta con le altre schiave. Nara venne a prenderle mentre le altre pranzavano e le portò nella sala della monta. Le due schiave erano allarmate per quel cambiamento ed ancora di più lo furono quando entrando nella sala videro che insieme alla sovrintendente c’era anche Zelda, la padrona di Rona. Zelda sorrise alla sua schiava e le parlò - mi hanno detto che in questi giorni ti sei comportata bene … -
    
    - Si Padrona, spero che sia contenta di me. – Rispose con un filo di voce e tremolante Rona.
    
    Poi Zelda si rivolse all’altra schiava. – Mi hanno invece riferito che tu te la spassi abbastanza. -
    
    - No Padrona – rispose Ardea anch’ella impaurita, ed interrogandosi sul diritto che aveva quella donna nel giudicare il suo comportamento. Ardea impaurita provò infatti a contestarla sia pure con grande rispetto. – La mia padrona non mi ha dato ordini riguardo al comportamento da tenere durante la monta Padrona. –
    
    - La tua padrona ora sono io – la gelò Zelda e poi continuò – e sai benissimo come voglio che le mie schiave si comportino durante la monta. -
    
    Ardea spaventata deglutì, ma trovò il coraggio per rispondere educatamente.
    
    – Non lo sapevo Padrona, per me sarà un onore esaudire i vostri desideri. -
    
    - Bene – concluse Zelda, - spogliatevi e venite alla stanga, voglio vedere qual è il vostro comportamento.
    
    -
    
    Le due manze obbedirono ...
    ... immediatamente e furono rapidamente messe alla gogna una accanto all’altra. Quella volta furono loro legate le mani alla staccionata. Passarono alcuni istanti, e mentre le due schiave attendevano inquiete e frementi, Nara introdusse nella sala due stalloni nudi e anch’essi tremanti ed intimoriti, con le mani legate dietro la schiena, nonché bendati.
    
    Nara guidò i due schiavi e li fece inginocchiare dietro le manze, i loro corpi sfioravano quello delle schiave e i loro sensi ne avvertivano la presenza, gli odori e la paura, ma anche loro erano allarmati, si domandavano perché erano bendati e legati. Fu Astra a spiegare loro la situazione. – Gli schiavi hanno il compito di fare godere le schiave, se non ci riusciranno saranno frustati a sangue; viceversa le schiave non devono godere, se non ci riusciranno saranno loro ad essere frustate. Gli schiavi potranno usare la lingua, la bocca ed il cazzo, ma non le mani e dovranno rimanere in ginocchio; le schiave se vorranno potranno muoversi per sfuggire, per quello che è loro consentito dalla gogna, agli schiavi. Il gioco andrà avanti per una clessidra. – Una clessidra equivaleva a circa mezzora ed era l’unica misura di tempo che gli abitanti della valle avevano, per il resto si regolavano con il sole e la luna. Astra fece una pausa, poi disse: - cominciate. -
    
    Gli schiavi erano robusti, bruni ed in buona salute e non desideravano essere frustati per colpa di quelle due puttane. Il più alto e d’età più matura intuì che la schiava che gli era ...
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