1. Piccoli incontri quotidiani. - Pilar .2 -


    Data: 08/08/2019, Categorie: Prime Esperienze Masturbazione Autore: Commentatore, Fonte: xHamster

    E’ stato difficile aspettare che finisse il turno di lavoro, il mio ed il suo, ma alla fine la pazienza e l’attesa sono state premiate.L’ho sognata per gran parte del giorno, dopo quel messaggio scambiato di prima mattina :“ Voglio far l’amore con te – mi aveva scritto Pilar – semplicemente. Come se non facessimo altro da tutta una vita!”“Vengo a prenderti dopo il lavoro. Ho anche io voglia di scoparti.” – le risposi così. Semplicemente.Ammetto che il suo tratto di ragazza romantica riesce anche ad eccitare un po’ il mio lato sentimentale, ma più di tutto questa piccola troia spagnola la sento a livello di cazzo e palle. E’ la mia cagnetta da monta da qualche settimana in qua. E mi piace. Delicata, ben fatta, mora, occhi scuri. Fin da subito ho avvertito in lei una spiccata propensione ad essere docile e remissiva, ma è un lato di lei che mi riprometto di esplorare a tempo debito. Per adesso, mi limito a godermi la sua bocca e la sua fica.Ci incontriamo a pochi passi dal bar in cui lavora, poco prima del tramonto di una qualunque giornata di mezzo inverno. Mi viene incontro per darmi un bacio, come spesso fa. Ricevo in fretta il suo bacio, sulle labbra, e lo ricambio sfiorando con la lingua le sue. Non mi piace molto che mi baci per strada. Gli occhi indiscreti sono in agguato ovunque…così come chi non si fa mai i cazzi suoi. Ma è un’altra storia…Pilar mi guarda, resta in attesa di una parola o di un gesto. Non le dico nulla, respiro l’odore dei suoi capelli, dei suoi ...
    ... vestiti che sanno di caffè, di vapori di cucina e di detersivo dozzinale. Dovrò ricordarmi di dirle di cambiarsi quando mi incontra dopo il lavoro. Ma è tardi per questo.La prendo sotto braccio e la spingo a camminare. Una breve passeggiata, mentre lei si appoggia al mio fianco, mi fa sentire la pressione del suo corpo accanto al mio. E freme di desiderio, nel respiro, nel modo di camminare a passetti veloci.“ Aspetta qui.” – le dico mentre infilo il portone di un piccolo motel per prendere una camera. Non voglio portarla da me, non oggi, che ho lasciato il letto disfatto e mezzo guardaroba in giro per casa. Il disordine è troppo personale per dividerlo con una femmina da sesso. Meglio un terreno neutrale. Una camera di motel serve proprio a questo. E’ impersonale, non ha nulla di te, se non l’odore che ci lasci dentro quando te ne vai.Prendo la chiave della stanza, e prendo lei per accompagnarla dentro. Sul suo viso c’è un’espressione perplessa, un poco inquieta. “Abituatici – le dico – ti porterò spesso qui.”Entrati in camera mi siedo su una poltroncina e mi accendo una sigaretta. Le dico di spogliarsi e di farsi una doccia. L’odore che ha addosso non mi piace. Mi disturba. Pilar non dice nulla, ma fa quel che le ho chiesto.Torna poco dopo. Nel frattempo mi sono spogliato anche io e la aspetto nudo sulla poltrona. Sono alla seconda sigaretta e aspetto che lei inizi a prendersi cura del mio cazzo.Mi bacia in bocca e sul collo, sul petto, mi lecca appena i capezzoli, lasciando un ...
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