1. Il papá del mio amico - terza parte


    Data: 10/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: boycomplice

    Io e Luigi tornammo nella sua stanza a cercare di riprendere a studiare lì dove avevamo interrotto, ma la scarsa concentrazione non mi aiutava e la mia mente era rivolta costantemente a suo padre che era ancora di lá nel soggiorno, in pieno relax nel suo accappatoio e riuscivo solo a pensare a quello che era appena accaduto. Avevo ancora ben impresso il suo odore, la sua espressione di godimento nel vedermi inginocchiato ai suoi piedi e col suo cazzo in bocca. Non riuscivo a levarmelo dalla testa e il cuore mi batteva forte, mentre provavo a nascondere tanta eccitazione. Non resistetti a lungo. Mi allontanai verso il bagno dicendo a Luigi che avevo un bisogno da fare. Sul pavimento del bagno c'era dell'acqua in alcuni punti e la condensa ancora visibile sui vetri dell'armadietto e sulle piastrelle, nonostante ci fosse la finestra mezza aperta. Notai che sul lavandino era poggiato l'orologio di Gennaro e sul pavimento c'erano ancora i suoi vestiti, quelli che aveva lasciato lì dopo aver terminato la doccia. Chiusi la porta alle mie spalle e mi fiondai verso il cumulo dei vestiti come un forsennato, cercando di assaporare di nuovo tutta la sua intimitá. Mi trovai tra le mani i suoi slip bianchi e li annusai a fondo, sentendo di nuovo quel suo odore di maschio che tanto mi stava mandando in estasi. Mi inginocchiai e tirai fuori il pisello dai pantaloni che a momenti mi stavano scoppiando e iniziai a segarmi mentre continuavo ad annusare quegli slip. Era un momento di estasi, mi ...
    ... sentivo travolto da un desiderio mai provato prima, al punto da perdere il controllo per quello che stavo facendo. Dopp qualche minuto mi accorsi che c'era qualcuno al di lá della porta del bagno.
    
    Dal vetro opaco intravedevo una sagoma blu avvicinarsi e dopo essersi fermata bussò. Era il papá di Luigi che mi chiedeva se poteva entrare. Mi alzai e mi ricomposi in fretta tra l'agitazione per quello che stavo facendo e il desiderio di rivederlo materializzarsi proprio mentre fantasticavo su di lui. Aprì piano la porta per accertarsi che avessi finito in bagno e aggiunse sorridendo "scusami per l'intrusione, ma cercavo il mio orologio e sapevo di averlo lasciato qui". Risposi anch'io sprridendo: "No no, non si preoccupi, stavo per uscire, ho finito" e tirai lo sciacquone. Così dicendo lui entró e accortosi che il pavimento era ancora un po' bagnato si diresse verso la finestra per aprirla meglio, dopodichè mentre era ancora rivolto verso la finestra con un gesto rapido e distratto si slacciò l'accappatoio e voltandosi per tornare di nuovo alla porta mi trovai davanti di nuovo il suo bel corpo peloso e il suo cazzo ancora dritto. Quell'aria di finta distrazione mi iniziò a mandare di nuovo su di giri al punto che avvicinai di nuovo i suoi slip sotto il naso e solo allora mi accorsi che ce li avevo ancora in mano. Fu allora che lui mi sorrise e aggiustandosi con una mano i capelli, con l'altra afferró il suo bel cazzone e mi disse "quando avete finito di studiare ti riaccompagno ...
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