Nel silenzio della notte
Data: 12/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: executive_2005
Ho voglia di raccontarvi del periodo forse più straordinario della mia vita, che mi ha aperto al fantastico mondo bisex.
Ai tempi dell'università studiavo a Bologna, ed avevo trovato un piccolo appartamento in affitto che dividevo con un altro ragazzo, Marco. Entrambi di 22 anni, eravamo entrati subito in sintonia. Marco è un bel maschio, alto, peloso quanto basta. Devo ammettere che più volte ho indugiato con lo sguardo vedendolo uscire dalla doccia.
il nostro appartamento, ammobiliato, aveva un letto matrimoniale, e dunque senza troppi problemi ci siamo adattati, dormendo insieme.
Quante avventure, quante ragazze scopate su quel letto, ora lui, ora io, sempre stando attenti alla rispettiva intimità..
Tutto è cambiato una notte di giugno, in cui il sonno di Marco era particolarmente agitato, tanto da non far dormire neanche me.
Improvvisamente, nel suo agitarsi, marco stende il suo braccio verso di me, toccandomi sulla pancia. Mi stavo incazzando: oltre a non riuscire a dormire anche le manate mi beccavo!
Però...la sua mano calda mi fece uno strano effetto: era come se mi accarezzasse, giocando con l'ombelico, quasi a solleticarmi. Mi accertai che non fosse nulla di volontario: Marco stava dormendo.
Ahi ahi....le carezze non erano poi così male... ed il mio uccello mostrò di gradire quelle manovre, e non potei evitare una poderosa erezione.
Di notte tutto si trasforma, le percezioni cambiano, i freni si allentano... e desiderai che la mano di ...
... Marco scendesse più in basso...
Con fare sapiente mi spostai lentamente verso la testa del letto, e fu così che il mio cazzo pulsante toccò la mano di Marco. Ero già umido, e cominciavo a sudare. Marco mi accarezzò sapientemente l'uccello, le palle, durissime, solleticandomi in un modo sublime. Soffocai qualche lamento per timore che si svegliasse.
Poi improvvisamente Marco si avvicinò a me: sentivo l'odore del suo sudore, e l'alito eccitante ...ma fu solo un istante perchè poi la sua testa andò giù , lentamente fino a farmi sentire il calore della bocca sulla cappella.
Iniziò così a leccarmi, succhiarmi, con tanta saliva, lentamente, senza strattoni. Non ne potevo più: il cazzo stava esplodendo, la sua guancia sulla mia pancia mi solleticava ed io lo accarezzavo piano sulla schiena.
Dopo svariati minuti di dolcissima sofferenza non riuscii a trattenermi: la sborrata è stata violenta, come sanno essere quelle che scaturiscono da una lenta ed inesorabile stimolazione.
Nel silenzio della notte sentivo il mio sperma gorgogliare nella bocca di marco, come se si stesse dissetando. Con altrettanta lentezza assaporò ogni goccia del mio seme, tenendosi il mio uccello in bocca. Era buffo vedere la sua testa appoggiata sulla mia pancia fare su e giù per il mio silenzioso ansimare.
Una curiosità improvvisa mi assalì: volevo capire se anche lui era eccitato, e così allungai una mano verso il basso, incontrando il suo uccello, duro, gonfio, tutto umido. Mi venne naturale ...