1. Quel porco del papà di Stefano.


    Data: 13/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Stephan Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... a scivolare giù lungo l�asta fino a raggiungere la mia mano. Senza rendermene conto avevo cominciato a segarlo, non so perché lo stavo facendo, forse perché era il mio istinto da zoccola che mi chiedeva di farlo. Forse perché non riuscivo a resistere di fronte ad un palo come quello, perché quando un uomo diventava così duro sentivo il dovere di accontentarlo, semplicemente perché ero fatta così, non per niente tutti mi chiamavano Sabrina Bocca e Culo. Ma forse il motivo era un altro; il fatto &egrave che mio suocero aveva sempre avuto una cotta per me, fin dal giorno che Stefano mi aveva portata a conoscere i suoi. Ricordo, quando eravamo fidanzati, tutte le volte che andavo la domenica a pranzo dai suoi, mio suocero mi salutava sempre allo stesso modo, e cio&egrave regalandomi una bella pacca sul sedere, e sussurrandomi cose porche all�orecchio, del tipo: �beato chi te lo rompe questo culo�. Adorava il mio culo. Però non avevo mai detto nulla a Stefano, e lasciavo mio suocero libero di fare ciò che voleva con me, per il semplice fatto che mi piacevano le sue attenzioni. Ricordo che ogni volta che andavo a pranzo dai genitori di Stefano indossavo sempre dei vestiti porchissimi, perché mi piaceva stuzzicare mio suocero. Le mie tette lo facevano impazzire, così mettevo sempre delle magliette scollate in modo osceno; i suoi commenti piccanti erano musica per le mie orecchie. Una volta mi sussurrò all�orecchio: �chissà come sei brava a fare le spagnole!�. Certo, ...
    ... ovviamente ogni volta che mi palpava il sedere o che faceva qualche apprezzamento spinto, si accertava accuratamente che fossimo soli. Questo &egrave chiaro. Non lo sapeva nessuno. Ma io sapevo che era così, e cio&egrave che lui mi desiderava ardentemente, e lui sapeva che a me piaceva farmi desiderare, e allora ne approfittava allungando le mani e sussurrandomi cose porche e oscene. Una volta, ricordo che era natale, Stefano e sua madre erano in cucina a preparare la cena, mentre io e mio suocero eravamo nel salotto a sorseggiare del vino, lui mi disse una frase che mi fece bagnare in un istante. Mi sussurrò: �mi fai venire voglia di sborrarti dentro�. Era una cosa che mi fece emozionare tantissimo, perché era come se mi stesse dicendo che mi desiderava più di ogni altra cosa. Ma nonostante questo, non gli avevo mai permesso di entrarmi dentro. Era pur sempre il padre del mio fidanzato, nonché mio futuro suocero. E chi l�avrebbe mai detto che mi sarei trovata a dover badare alle sue necessità come una badante? Intanto, senza accorgermene, la mia sega era arrivata al culmine. Pietro proruppe in una sborrata copiosa e gli schizzi saltarono dappertutto. Per fortuna dormiva ancora. Con la spugna tolsi via la sborra e me ne andai a letto, consapevole che l�indomani mi aspettava un�altra giornata di duro lavoro in negozio, e poi di corsa a casa a badare a quel porco di mio suocero.Link al racconto:http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2016/08/quel-porco-del-papa-di-stefano.html 
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