1. Storie di mostri - Le iene


    Data: 15/08/2019, Categorie: pulp, Autore: Alba6990

    ... fare la finta timida.” “Ma infatti, amo.” “Vabbè lì c’erano gli amici suoi. Non ho capito chi ha cominciato, mi sa Fede.” “Ma lei è caduta a terra o l’hanno colpita?” “Frega qualcosa?” “A me sì.” “Boh lei dice che le hanno dato una botta in testa, ma secondo me si è buttata a terra da sola.” “E Fede l’ha scopata?” “Non ho capito se lui o Marco. So solo il Baldu stava riprendendo tutto con il telefono.” “Sì, vabbè, ma come si fa!” “Oh amo si erano fatti di brutto! Non vedi nel video come si leccavano i denti? E poi boh Cala ha pubblicato il video.” “Ragazze, a me questo sembra uno stupro vero e proprio! Non so voi come potete pensare ad altro!” “Penso ad altro perché in ogni caso quelli perfettina se lo meritava!” “‘Sta zoccola! A proposito, dov’è? Non è venuta oggi a scuola?” “Ma che cazzo vuoi che ne sappia di dove sta quella troia? Ma sarà a casa a a suicidarsi! Mi fa un favore se muore!” — - - — Carola si guardava allo specchio. Aveva gli occhi gonfi. Neri. Bagnati. Rossi. Il mascara le era colato su tutte le guance. Sembrava avere una foresta di rami neri e secchi sul viso. Si sentiva così stupida. Fidarsi di quel ragazzo era stato lo sbaglio fatale. E per cosa? Perché era convinta che anche lui ricambiasse i suoi sentimenti? Che Luca volesse solo parlarle quando l’ha portata in quel vicolo? Che lui potesse comprendere che lei voleva aspettare il momento giusto per concedersi totalmente a lui? Che trovava squallido fare sesso al buio, dietro ad un palazzo? Doveva ...
    ... immaginare che lui volesse solo una cosa. E che volesse dividere il premio con quel branco di iene. Carola si vedeva dall’esterno, come in uno di quei documentari che danno in televisione: lei era la carcassa, il pezzo di carne, la preda che veniva divorata, dilaniata, sbranata dalle iene. Nelle sue orecchie rimbombavano ancora i suoni dei grugniti, delle esclamazioni di incoraggiamento, degli insulti. Li sentiva come risate stridule. I denti scoperti, le labbra assenti, un ghigno osceno. E quelle orrende risate si moltiplicavano all’infinito, come uno sciame di locuste che le divorava il cervello. Le risate dei suoi coetanei, che avevano visto quel video e avevano subito puntato il dito contro di lei. Alcune sue compagne di classe erano sempre state delle nemiche da cui guardarsi. Vuoi per invidia, vuoi per noia, loro davano sempre addosso. E Carola sapeva che loro godevano di quella sua sofferenza. Loro erano le iene e lei la carcassa. Anche coloro che provavano compassione erano colpevoli. Le visualizzazioni salivano inesorabili. Chi ne sentiva parlare voleva vedere. Doveva vedere. Perché? Perché la gente era interessata più a quel video che a lei? Perché dovevano essere tutti un branco di iene e cibarsi della sua carne morta? Con questa domanda arrivò ad una fatale conclusione. Lei era carne morta. Carne. Morta. Carne morta. Quel branco di iene la stava sbudellando. Era stata massacrata e ora si cibavano di lei. Con sguardo ormai assente, aprì il cassetto del padre. Avrebbe fatto ...