1. L'occasione è sopraggiunta


    Data: 23/08/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io avevo sentito Gaia poche volte, qualche frase scritta rubata in fretta alle attenzioni delle abitudini in quelle giornate di scarso lavoro, dal momento che potevo solamente immaginare tutto di lei, ma non sapevo nulla. La fantasia doveva riempire e infine completare ogni lacuna, ogni mancanza senza una guida, tracce così deboli d�affliggere scoraggiando in ugual modo il più accanito e caparbio sognatore. Avete per caso mai assegnato e stabilito un volto a un nome, femmina o maschio che sia? Fateci attenzione, giacché non &egrave mai lo stesso.Il più delle volte, infatti, esso prende forma dalle parole, costruisce, fonde e piglia la sua fisionomia in maniera aggrovigliata e confusa, perché &egrave come un�ombra che riceve impreviste pennellate di luce, appare e scompare, per il fatto che sono dettagli particolari, per di più vari e sfumati. Un viso tondo, i capelli lunghi e mossi, gli occhi scuri e penetranti, le ciglia che si dibattono, una bocca sottile portata e retta con una rodata e smaliziata disinvoltura da un corpo asciutto e flessuoso. Io decisi che era così, probabilmente era in tal modo, giacché a quel punto m�imposi di non parlare del nostro aspetto, visto che non ci saremmo sentiti nemmeno telefonicamente, in quanto doveva essere esclusivamente un appuntamento affidato alla casualità.Il giorno dell�incontro, un venerdì di dicembre alle tre del pomeriggio, dato che non faceva insolitamente ancora molto freddo considerato il periodo di fine anno. L�orario e la ...
    ... giornata non era proprio da buio, ma questo per il momento avevamo scelto: Ravenna, alle ore quindici in Piazza del Popolo: io potevo fissarle un appuntamento altrove, o meglio ancora al Caff&egrave Corte Cavour, però non lo feci. Il luogo pattuito era la piazza, tutta la piazza, l�unico indizio doveva essere quel segno caratteristico e colorito, un piccolo fiocco viola appuntato sulle nostre giacche per la precisione, al resto doveva pensarci unicamente il caso.Io cominciai a passeggiare osservando tutte le donne che potevano avere la sua età, trent�anni all�incirca. Ti vidi puntualmente dopo venti minuti con un cappotto scuro, gli stivali neri e i capelli biondi. Il tuo sguardo era proiettato altrove, i passi lenti di chi indaga e ricerca. Il viso irrigidito cambiò rapidamente espressione quando passando subito sul fiocco viola si fermò sul mio viso: adesso tu sorridevi. Il nostro era il tempo d�un caff&egrave, un preliminare, quel preparativo per capire se la nostra pelle era compatibile e conciliabile, se le parole d�immaginabili amplessi ipotetici che c�eravamo per lungo tempo svelato, potessero trovare una loro istintiva e naturale esistenza. Io camminavo al tuo fianco ascoltando le tue parole, apprezzando il tuo profumo mentre ci avvicinavamo poco a poco al Caff&egrave.Adesso tu eri lì, seduta davanti a me, tenuto conto che il vestito aperto non nascondeva il seno, al contrario, visto che una profonda spaccatura lasciava poco spazio all�immaginazione, e lì, in rilievo, ...
«12»