1. Fantasticare di te


    Data: 26/08/2019, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Vi sono momenti e periodi in cui più gente s�avverte ulteriormente in maniera inconsueta e a tratti anomala il silenzio, per di più quando il rumore assume un carattere approssimativo e impreciso i suoni si perdono in esso senza più riuscire a mantenere la propria originalità. In quel frangente il fracasso s�annulla, perché tutto s�avvia convogliandosi in un caos incomprensibile, talmente astruso, scuro e scorrevole senza spigoli. Sono questi, invero, gl�istanti in cui l�abbandono prima e la solitudine successivamente prende la preminenza, in cui ci si sdoppia lasciando al viso il compito di sorridere, alla lingua quello di pronunciare suoni e al bacino quello di ballare.L�altra parte di noi si stacca disgiungendosi dall�involucro, giacché sembra ricavarsi uno spazio dentro prima impensabile, come se fossimo in una statua sicura dove potremmo persino giocare a palla se volessimo, più bello però &egrave accovacciarsi, sdraiarsi su d�un pavimento immaginario e con gli occhi socchiusi liberare i pensieri disincagliandoli, dato che &egrave come avere finalmente un proprio tempo, una propria intima proporzione, un�intrinseca dimensione in cui vivere e riflettere a nostro piacimento.Il salto dal pensiero al sogno generalmente &egrave breve, perché a volte &egrave come un aggancio al passato, oppure al futuro perché &egrave una sensazione esterna, un�immagine che penetra la scorza e raggiunge il silenzio. Allora ci si risveglia appena, adagio senza rompere l�incanto, dal momento ...
    ... che ci si mette seduti forse per guardare meglio quel raggio che ci ha attraversato, si sceglie di far scivolare i pensieri su di esso, d�allungare la mano per giocare con la sua luce tiepida. E� onestamente in quel modo che io l�ho notata immersa nella mia pace segreta, i bassi che comandavano il bacino, le gambe calde e la pelle senza più contatto, giacché ho visto un viso austero, essenziale e a tratti virtuoso, sostenuto tra tanti dipinti di sorriso. Lei camminava spedita nel chiasso con il vassoio tondo in acciaio satinato, ben fermo sulle mani lunghe, indifferente e neutrale alla gioia costruita di chi le si muoveva attorno, lavorava veloce, tranquillamente svincolata dal caos di questo mondo.Io l�ho vista perché lei non era sdoppiata, era così silenziosa all�esterno, in quanto il suo involucro rispecchiava il mio dentro, magari lei danzava dentro, chi può saperlo. L�ho seguita con gli occhi insistentemente lungo tutto il locale, ho carezzato il suo va e vieni astuto e scorrevole lontano dal ritmo imposto dalle casse. Non ho smesso di guardarla nemmeno quando qualcuno incuriosito m�ha persino chiesto di lei. No, non la conosco, però &egrave davvero sorprendente, oserei manifestare d�una bellezza irresistibile e trascinante. Nemmeno ho voluto tranquillizzare il mio interlocutore con la battuta di rito, rovesciando la testa e dicendogli di provarci, magari di chiederle il numero perché non m�interessava, dal momento che ho lasciato intatta l�ambiguità e la doppiezza della ...
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