1. Switch: il doppio gioco


    Data: 27/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: nefertari72, Fonte: EroticiRacconti

    Entro nella stanza che è un po' fredda e il Padrone cammina dietro di me. Immediatamente mi afferra allacciando le braccia sul mio ventre per stringermi a sè in un atteggiamento possessivo. Affonda il viso nell'incavo del mio collo e mi bacia con focoso trasporto. Poi i baci si trasformano in morsi audaci che lasciano sulla mia pelle la percezione della mia totale appartenenza a lui. Adoro sentirmi sua in quel modo così animalesco... Mi spinge verso il tavolo e mi ordina di spogliarmi e, vista la temperatura piuttosto rigida, di mettere di nuovo il giaccone aperto rimanendo sotto completamente nuda. Quando sono pronta vado di fronte a lui e mi fa indossare i bracciali da schiava per poi agganciarmeli dietro la schiena. Prende le mollette e me le attacca ai capezzoli strappandomi un piccolo gemito di dolore. Mi sono venute le mestruazioni ieri sera e ho i seni piuttosto sensibili, gonfi e doloranti. Si mette di nuovo dietro di me e mi afferra per la coda dei capelli per farmi inclinare il collo di lato. Allora mi bacia di nuovo affondando nell'incavo della mia spalla e ancora mordicchia la mia pelle delicata procurandomi brividi in tutto il corpo. Sempre da dietro mi afferra i seni tra le mani e io gemo di dolore, perché sta muovendo le mollette appese ai miei capezzoli e li sento bruciare terribilmente, ma allo stesso tempo tra le cosce mi inumidisco sempre di più. Mi fa piegare in avanti a novanta gradi e mi solleva il giaccone per scoprirmi meglio il sedere. Scivola con una ...
    ... mano tra le mie natiche e mi accarezza sensualmente il buchetto, per poi passare le dita tra le mie grandi labbra ormai fradice per la crescente eccitazione. Indosso un assorbente interno e sono pulita per permettergli di toccarmi senza che si possa sporcare le dita. So che tra poco prenderà la frusta e mi punirà severamente per il mio comportamento troppo ribelle ed io in fondo, non vedo l'ora che lo faccia. “Lo sai perché ti punisco, vero?” mi domanda lasciandomi in quella posizione. Io non rispondo e attendo ansimante. Lo sento prendere lo strumento dalla valigetta e mi preparo a sentire il primo colpo. “Dai troppa confidenza agli altri uomini” mi rimprovera avvicinandosi di nuovo a me. “Il tuo compito è tenere contatti solo il minimo indispensabile per organizzare gli incontri con le altre coppie e non ti è concesso instaurare amicizie maschili, è chiaro?” “Sì signore” gli rispondo mentre sento arrivare il primo colpo di frusta su una natica. Sussulto, mi lamento e respiro profondamente, pronta per ricevere il secondo. Non mi chiede di contare ad alta voce, ma io nella mia mente lo faccio e si ferma solo dopo il quattordicesimo. “Mi piace sentire che ti lamenti” commenta lui prima di prendermi per la coda per farmi raddrizzare sulla schiena. Mi toglie una delle mollette dal capezzolo ed io mi lamento perché lo sento bruciare. Si china e lo prende in bocca succhiandolo con avidità e strappandomi continui gemiti di dolore. È così sensibile dopo essere rimasto stretto nella ...
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