Io e la mia paziente preferita
Data: 28/08/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Durex09
Non pensavo ad altro che a tornare in quella camera, mentre lavoravo non facevo altro che guardare l'orologio. Intorno alle 02 di notte avevo fatto tutto, non mi restava che attendere la fine del turno,che sarebbe avvenuta alle 07.
Andai nella stanza di Miriam e la trovai che dormiva, nuda era bellissima a pancia sotto e con le gambe leggermente aperte, ero eccitatissimo ma sapevo che non potevo svegliarla mi costò tantissimo ma richiusi la porta e andai via.
Alle 06 bussarono alla porta dell'infermeria, era lei faceva l'imbronciata.
Lei:"Perché non sei venuto a trovarmi"
Io: "Sono venuto ma già dormivi, anche se ti sarei saltato addosso, non potevo
svegliarti, oggi devi subire un'intervento, anche se banale.
Lei: Ok, ti credo, ma non ti perdono, per farti perdonare dovrai venirmi a trovare quando, tutto sto rompimento dell' intervento sarà finito."
E mentre diceva questo mi infilo' qualcosa nella tasca della divisa che avevo sul pettorale sinistro.
Lei: Questo è il mio numero di cellulare fanne buon uso."
Mi strizzò l'occhio mi diede un bacio sulla guancia e andò via.
Riusciva a confondermi era diversa dal giorno prima dove sembrava una attrice porno. Oggi era più semplice, forte ma nello stesso tempo dolce.
Passarono diverse settimane non facevo che pensare a lei, dovevo rivederla, diverse volte avevo preso il suo numero tra le dita, ma dicevo a me stesso che probabilmente ancora soffriva della fase post operatoria, così mi presi di ...
... coraggio e la chiamai.
Lei:" Pronto"
Io:" Pronto, ciao sono Il tuo infermiere preferito."
Lei: "Ciao, pensavo non chiamassi più."
Io: "Ho preferito aspettare, che superassi la fase post operatoria"
Lei"Bene, ti avviso che sono clinicamente guarita, possiamo riprendere da dove avevamo interrotto"
Anche se non potevo vederla sapevo che stava sorridendo, mi diede l'indirizzo è chiuse la chiamata.
L'indirizzo che mi aveva dato corrispondeva ad una villa nella zona balneare più chic della nostra città , insomma roba da ricchi.
Ad accogliermi alla porta venne lei sorrideva come una bambina a cui avevano regalato una bambola.
Mi fece accomodare in un salone molto elegante, di quelli che vedi sulle riviste del settore.
Ero visibilmente nervoso.
Lei:" Prego siediti sul divano accanto a me, o hai paura che ti morda...."
Mentre lo diceva mi poggiava una mano sulla coscia, guardandomi negli occhi come fa un felino che ha adocchiato la sua preda.
Io: "Potrei sperare che tu mi morda."
Lei"Attento a quello che desideri potresti essere esaudito"
Mentre la sua mano saliva lungo la coscia. Già il mio pene era in piena erezione, e spingeva contro il jeans che indossavo.
Le carezzai il viso e la baciai con foga, forzando la mia lingua dentro la sua bocca, come se volessi scoparla.
La sua mano aveva già raggiunto il pene e lo stringeva con forza, come se volesse farlo esplodere.
Le:" Non c'è la faccio più ad aspettare"
Di colpo mi slacciò la ...