1. La rossa incendiaria


    Data: 28/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Wthinking

    Michela è una attraente quarantenne, ricci capelli di fuoco, occhi verdi scintillanti come la corazza di uno scarabeo, ciglia slanciate verso il cielo, viso a forma di goccia e un sorriso ammaliante. Prende forma da un quadro di Millais, dal quale quando vuole si libera del telaio, libra in volo e arde le notti di chi si imbatte nel suo pirotecnico incendio boschivo.
    
    Seni bianchi mai esposti al sole, pelle candida sempre profumata d’oriente, mani lunghe ed avvolgenti, schiena esile e fianchi curvi da non staccarsi. Si muove incertamente, nell’oscurità di cento candele accese solo per lei, i chiaro scuri delle fiammelle, proiezioni inesatte di ombre, movimenti lussuriosi, espressioni subliminali dolci una volta e sataniche l’altra, nessuna certezza, nessun diritto, nessuna attenzione rivolta a decine di aitanti giovani tonici con addominali scolpiti, pettorali intagliati, nerboruti obelischi eretti.
    
    Nei bagliori delle candele si scorgono le più disparate maschere, uomini toro, teste di medusa, unicorni, cappucci bianchi immersi in un forte odore di incenso, di candelabri gocciolanti, di giochi con la cera rossa sui corpi di adoni pronti a servire la loro Nemesi, che si diverte a dispensare gioie per alcuni e dolori per altri.
    
    Per terra è bagnato dai giochi di sperma, dal sudore del moto continuo di anche, di lingue flottanti, di mani ovunque e gemiti ingordi. A turno, a gruppi di quattro a volte di più, Michela è attorniata, invisibile cerchio sacrificale dove si ...
    ... consumano i più caldi piaceri, reconditi desideri, esplosioni di godimento, di dita sui seni, in mezzo alle cosce, leccate di alluci per arrivare al centro del tondo sedere.
    
    Energiche cavalcate sopra stalloni gaudenti, affondi di sciabole curve in ogni cavità, speleologiche discese negli umidi orridi, suoni di parole bisbigliate da bocche vicine, colli scoperti travolti da fiati sempre più corti.
    
    Ciclico fluire di corpi stremati, bagnati, sudati, distrutti, disfatti, ansimanti, annaffiati di autentico godimento, mentre Michela continua inesorabile la sua corsa contro se stessa, i suoi limiti, le sue forze, per inseguire l’ancestrale bisogno di accoppiamento selvaggio, quella voglia di distruggersi, svuotare e svuotarsi, per poi ricominciare.
    
    In mezzo a drappi rossi, ormai resi vischiosi, danzano le anime della notte, tutte intorno al fuoco di Michela che come la dea Kali muove decine di braccia atte a soddisfare tutti, dove non ci arrivano loro giunge l'incandescente bocca, la passione degli occhi corallo, l'incredibile dedizione al sesso maschile.
    
    Insaziabilmente raggiunge un'altra stanza, questa volta piena di donne, lenzuola nere in raso, completamente al buio, ma con i corpi ricoperti di vernice fluo che mostrano la strada. L'odore della pelle misto alla variopinta tintura veicola i desideri, nutre le voglie e regola gli scontri saffici. In sottofondo si possono udire rantoli, urla soffocate dai baci, natiche schiaffeggiate e i gemiti violenti di chi si lascia ...
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