L'emiro, x - una nuova vita
Data: 15/08/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
(Segue)
Finalmente arrivò il giorno del ritorno di Omar. Ero trepidante: i cazzi, come sapete, non mi erano mancati, ma mi mancava l'affetto ed il sentimento che provavo per quell'uomo. Andai con Hammed all'aeroporto. Fui in prima fila ad aspettare quelli che uscivano dalla porta e finalmente lo vidi. Era vestito all'occidentale, impeccabile nella sua giacca e cravatta. Quanto era bello! Gli saltai addosso abbracciandolo al collo, scatenando un certo rumorìo tra i presenti, non abituati a simili gesti di affetto tra uomini.
Durante il percorso di ritorno a casa, seduti sui sedili posteriori della grossa auto, pomiciammo pesantemente. Arrivai a tirarglielo fuori ed a fargli un pompino di benvenuto. Fortuna che l'auto aveva i finestrini oscurati! Ingoiai tutto con grande soddisfazione sua e mia, naturalmente.
Omar era evidentemente felice quanto me però, arrivati a destinazione, si fece più serio e mi chiese di essere più composto. Disse che mi avrebbe dovuto fare un discorso serio, ma prima voleva farsi una doccia e cambiarsi. Il suo comportamento mi sembrò piuttosto strano e rimasi in attesa di sapere.
Ci rivedemmo a cena. Aveva ripreso il suo costume tradizionale. Era sempre molto bello, ai miei occhi, ma l'abito lo rendeva forse ancora più affascinante. Era un uomo da perderci la testa, e io l'avevo persa. A tavola si comportò normalmente. Ci tenemmo la mano quasi sempre durante il pasto. Eravamo felici e già, in noi, pregustavamo il momento di stare da soli ...
... nel grande letto coniugale. Volle sapere se, in sua assenza, l'assistente avesse eseguito bene il compito di alleviarmi le giornate. Volle sapere tutto e io non gli nascosi nulla, anche se, beh, qualcosa sul trasporto che avevo provato in certi momenti gliel'ho taciuto, ma sapevo che lui, conoscendomi, lo capiva benissimo.
Dopo cena ci trasferimmo, con Hammed, nella sala dove loro due cominciarono a fumare (io non ho questo vizio). E lì Omar ci fece il discorso tanto atteso. Io ero l'unico a non sapere che, prima di partire, egli aveva subìto un processo segreto proprio per l'ostentata omosessualità che aveva espresso col mio arrivo. Si era concluso, visto che aveva anche tre mogli ed era un personaggio di rilievo, con l'assoluzione, a patto che io venissi allontanato al più breve. Mi si strinse il cuore a sentire questo. Aveva affrontato addirittura un processo per colpa mia e ora sarei dovuto anche andare via. Le lacrime mi offuscarono la vista. Se ne accorse subito, mi strinse forte a sé. "Non ti preoccupare. Non ti lascerò. Sarai sempre con me, anche se non qui". Rimasi col fiato sospeso. Mi sentivo più sollevato dalle sue parole, ma ancora non capivo. "Dove andremo?", dissi. "Ho fatto questo viaggio in Svizzera ed in Italia proprio per questo. Ho comprato una bella villa sulla costiera Amalfitana e l'ho intestata a tuo nome. Vedrai, ti ci troverai bene. Sarà la casa del nostro amore, stai tranquillo, anche se io dovrò assentarmi qualche volta per affari, ma ti lascerò ...