Tentazioni
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Guzzon59
... demone della lussuria. Il mio corpo in quel momento era una macchina di sesso devastante. Non si sarebbe fermato davanti a niente.Mi posizionai i mezzo alle sue cosce spalancate. Strusciai più volte la cappella voluminosa e lucida tra le fenditure della figa fino a quando non la vidi scomparire nel folto pelo.Non appena percepì il tepore dolce figa, mi colse un impeto bestiale e spinsi repentinamente il cazzo in profondità. Le avevo messo una mano sulla bocca per cui:mmmmmmmmmm grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr mmmmmmmmmmmmmmmmCapì che la penetrazione violenta le aveva fatto male, ma era una questione di tempo poi ne avrebbe tratto diletto, quindi presi a scoparla con un forza incredibile.Il suo corpo vibrava sotto i le sferzata che il mio cazzo le stava dando alla figa. Mi accorsi che l�espressione di dolore era svanita. Ora sembrava in estasi.Tolsi la mano dalla bocca, e le acchiappai le natiche per dare più forza alle mie spinte, incuneandomi con foga contro il suo bacino, tra le sue gambe oscenamente aperte, mentre lei muoveva il tronco avanti e indietro, spingendo quanto più potevo, per prendersi tutto il cazzo più in profondità, fino alla base dell�inguine.Era un piacere immenso scopare quella figa stretta e calda. In quei frangenti la mia bocca si stava divertendo con i capezzoli, mordendoli fino a provocarle del dolore.Debora divenne l'oggetto del mio piacere estremo, su cui stavo sfogando una libidine incontrollata, che mi infondeva una energia incredibile. Divenne la ...
... vittima sacrificale della mia metamorfosi spirituale, che aveva avviato sua madre.Nessun scrupolo, nessun pentimento, sfiorava la mia mente. Eccitato, mi accanivo sul suo giovane corpo come un vecchio leone feroce, gustandomi ogni istante di quella sublime scopata.AL culmine del piacere, con il cazzo al massimo della sua rigidità, senza deformarsi, aumentai il ritmo, fino al massimo sacrificio.Debora godeva con la bocca aperta e lo sguardo stralunato. Si era rassegnata a alla mia prepotenza e stava incassando la mia foga, senza opporre alcuna resistenza.La sentivo gemere. Il suo viso era una maschera deformata. Non piangeva più, i tratti alterati dal piacere lasciavano emergere i frequenti orgasmi che le stavano tormentando la figa e stritolando il mio cazzo.La sua bocca ansimante si aprì alla mia. Le infilai la lingua e la feci danzare attorno alla sua, poi la tenni stretta a me scaricando dentro il suo utero lo sfogo che mi aveva fatto perdere il controllo.Le riempì la figa di sborra, e continuai a chiavarla fino a quando non sentì il cazzo afflosciarsi dentro di lei.La tensione dopo un poco calò, esausto mi accasciai al suo fianco.Poi a sangue freddo mi resi conto di quello che avevo fatto. Per la legge avevo stuprato mia nipote. Violenza sessuale. Debora mi avrebbe denunciato. Mi sentivo perso.Arrivati a questo punto, pensai, visto che la frittata era stata abbondantemente fatta, tanto valeva togliersi un altra soddisfazione.�Dove credi di andare? Aspetta! Non ho ancora finito! ...