Tentazioni
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: Guzzon59
... abbassai il livello di guardia. La sua spregiudicatezza era contagiosa e mi suscitava un forte desiderio di possederla. La guardavo e bramavo di toccare il suo corpo, liberandomi dai pochi fronzoli morali che ancora mi bloccavano come un baccalà.Quindi vinto da quell�aggressione sensuale, lasciai non mi opposi quando le sue mani aprirono la cerniera lampo, liberando il cazzo duro e pulsante, dalla sua prigionia, nella quale mi stava tormentando la mente, ormai in preda alla libidine più estrema. La lasciai giocare con il cazzo, mentre lo lisciava, lo segava con grande piacere. Ed io mi compiacevo di vederlo gioiosamente stretto nelle sue mani.�ahahah accidenti paparino! Hai un bell'arnese! Ora occupiamoci di lui!Rideva in modo osceno e si rivolgeva al mio cazzo come se fosse una persona. Lo maneggiava con delicatezza, come se fosse un oggetto prezioso. Facendo scivolare lentamente la pelle lungo tutta la massa dura. Le sue mani delicate mi stavano mandando in estasi. Fu naturale trovarmi a impastare le sue grosse tette. Una tentazione irresistibile a cui cedetti con grande gioia. La pelle era morbida. Dopo anni mi sentivo ancora sperduto. Quasi titubante come un adolescente alle prime esperienze. Nella mia memoria non esistevano momenti come quelli. Per me era come se fosse la prima volta. Lei era ubriaca e non colse quella mia iniziale insicurezza. Mi aggrediva con le sue mani, la sua bocca e il suo corpo. Faceva tutto lei, era un vero fiume in piena. Allora decisi di ...
... lasciare campo libero alle sue iniziative.�Vieni usciamo fuori dall'auto! Ho voglia di pisciare ahahahahNessuno ritegno. Si esprimeva liberamente. Quel modo di parlare mi aveva affascinato.Uscì nuda, fece un giro attorno all'auto. Piroettando come una ballerina. Si sentiva libera, forse immortale. Si abbassò davanti a me, sorridendo, sentì lo scroscio della piasciata che sbatteva sul terreno. Poi si alzò e, con lo stesso sorriso, mi fece fare un giro di valzer.Finalmente la vidi felice, dopo mesi di afflizioni.Nel buio la sua pelle bianca rifletteva la luce argentata della luna. Sembrava un neon. Aveva sciolto i capelli, ed era simile alla venere di Botticelli mentre si agitava sinuosa come una baccante, una musa di Dioniso.Mi passò davanti, poi si fermò, mi venne incontro. Mi cinse il collo e pressò la bocca sulla mia. Desiderava baciarmi. Resisterle era impossibile. I miei sensi erano fortemente coinvolti da quel terremoto di emozioni che mi stava suscitando.I sensi si erano infiammati e mi avevano confuso la mente. Ero frastornato dal suo slancio sensuale, avvolgente e trascinante come un uragano. Aderire a quel tormento sensuale fu del tutto naturale.Sconfitto, incapace di qualsiasi reazione, mi lanciai a capofitto su di lei, la strinsi a me e la baciai, sulla bocca, sul collo, sui seni, succhiando avido i capezzoli turgidi, come un neonato affamato del latte materno. Le mie mani, erano ingorde, non smettevano di nutrirsi della sua pelle profumata come le rose, del suo corpo ...