Cena di lavoro a tre - come unire l'utile al dilettevole
Data: 07/09/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Molly B
... trovo a imprecare a bassa voce, e a gemere senza ritegno, ad ogni loro assalto. Vanno avanti così per non so quante volte, aumentando il mio piacere senza portarmi all�orgasmo. Mi trattengo a stento dall�allungare una mano e masturbarmi, piantandomi le unghie nelle caviglie.�Vi prego. Vi prego. Scopatemi� lo imploro, stordita dal bisogno di godere. Non si fanno pregare ulteriormente.Carlo mi prende per le spalle, mi ruota nel letto. Mi ritrovo con la testa oltre il bordo del materasso. Il suo cazzo mi sfiora le labbra, visto capovolto è ancora più eccitante. Lo lascio entrare, è coperto dei miei umori. Lo lecco, lo percorro con la saliva. Non posso vedere Stefano così. Non lo sento. Lo voglio. Eccolo, due mani mi afferrano. Il cazzo di Carlo affonda ancora di più, si abbassa fino a trovare il giusto angolo. Stefano preme, le mie gambe si piegano di più, la figa si apre ancora. Succhio Carlo, lo stringo tra la lingua e il palato. Qualcosa mi sfiora la figa, è il cazzo di Stefano? Carlo smette di lasciarmi fare, si muove lui. Sì è il cazzo di Stefano. Oddio ti prego scopami. Carlo affonda nella mia bocca per poi risalire, senza mai uscire del tutto. Le labbra della figa si aprono, Stefano affonda piano. Stringo la bocca intorno a Carlo, percorro la cappella con la lunga e lo assecondo ad ogni affondo. Stefano è del tutto dentro di me, non si muove. Carlo imposta un ritmo lento e costante, adoro il suo cazzo. Stefano lo imita con sincronia quasi ...
... perfetta. La mia figa trema quando finalmente quel palo scorre senza abbandonarla. Carlo scivola ogni volta più in profondità, potessi usare le braccia cercherei di gestirlo. Stefano aumenta e i miei muscoli si stringono attorno a lui. Non so più su chi concentrarmi, sul piacere della scopata o su Carlo che temo di non riuscire a sopportare. Colo tra le gambe e mi esce saliva dalle labbra. Nessuno dei due si ferma. Mi inarco cercando di schiacciare di più la testa contro il materasso. Carlo si tiene alle mie caviglie, come Stefano alle mie cosce: chissà che visione hanno da lì. Devo essere oscena, aperta e gocciolante. Un tremito al basso ventre, un gemito roco. Di chi? Non posso saperlo. I muscoli della figa si stringono. Stefano aumenta. Carlo mi arriva in gola, stento a respirare ma tengo le labbra serrate sul suo cazzo. Un dito, non può che essere Stefano, a schiacciare il mio clitoride pulsante. Non posso muovere la testa di un millimetro, dipendo totalmente da Carlo per il respiro. E da Stefano per l�orgasmo. Non sono mai stata così persa. Un�altra fitta di piacere. Mi inarco. Sì ti prego! Ancora di più. Non mi arriva ossigeno. Stefano insiste, i suoi colpi secchi mi fanno sussultare. Li sento gemere entrambi. Sono al limite. Siamo al limite. I polmoni bruciano. La figa trema.Carlo mi libera un attimo prima che io goda, ma non riesco a riprendere fiato: l�istinto di urlare e far sentire loro tutto il mio piacere è troppo forte. Sono appena consapevole degli schizzi ...