Sogno di un pomeriggio di fine estate
Data: 07/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fufi
Prima parte
E' un pomeriggio come tanti nella valle del canavese ed il profumo dell'uva che sta giungendo a maturazione, filtrando dalle finestre spalancate per via del caldo opprimente, inebria le mie narici e solletica la mia fantasia porcella. "Pensa se ad un tratto, mentre sto girovagando nudo per casa in cerca di un po' di refrigerio, giungesse un invito inaspettato su A69.it da parte di un altro porcellino".
Trascorrono soli pochi minuti, ed ecco il primo messaggio di A: "Ciao Fufi, ti va di conoscerci"? Rispondo con trepidazione, ma senza coltivare aspettative di nessun genere. Il mio corrispondente sembra davvero intenzionato a conoscerci, quindi ci scambiamo la mail per proseguire la reciproca conoscenza. Dalla mail al cellulare il passo è breve ed in capo a 10 minuti ci ritroviamo su What'sApp a chattare, come se ci conoscessimo da vent'anni. A. è un tipo simpatico, alla mano e senza troppe pretese. Decido di incontrarlo, quindi fissiamo un appuntamento per il giorno dopo al pomeriggio.
Il mattino seguente, prima di fare colazione, mi faccio una bella doccia e mi sbarbo, sia il volto che il pube, mi piace sapere che il mio corpo susciti nel mio partner la giusta impressione, già alla prima occhiata; tornare indietro, a volte poi, è molto difficile. Con l'uccello depilato ed il corpo profumato mi preparo ad incontrarlo nel primo pomeriggio. Al lavoro non riesco quasi a combinare nulla, tanto che la mia mente sta fantasticando su ciò che potrebbe avvenire di ...
... lì a qualche ora, ma tutto procede senza incidenti di sorta. Sono arrivate le 13, il negozio chiude ed io posso andare a "godermi" la mia pausa pranzo, senza dover rendere conto a nessuno di quanto starò via.
Il luogo dell'appuntamento è il parcheggio sotterraneo di un noto supermercato della zona. Alle 13:25 Lui mi comunica che è già arrivato, purtroppo io sono dall'altra parte del paese. Mi sono perso.
Gli chiedo assistenza e, dato che si è sempre dimostrato una persona disponibile, mi fornisce le giuste indicazioni per raggiungerlo. Apro lo sportello della sua auto e salgo. Ci presentiamo. È un uomo più o meno della mia età e subito intavoliamo dei discorsi, senza imbarazzi di sorta, sugli argomenti più comuni e che aiutano a rompere il ghiaccio.
Pur avendo un fiume a pochi km di strada, A. decide di portarmi a vedere un “luogo speciale”. Acconsento e ci dirigiamo alla ricerca di questo paradiso perduto. Le premesse per esplorare luoghi nuovi ed insoliti, trascorrendo un pomeriggio all'insegna del puro e sano sesso fra uomini ci sono tutte, non mi resta che lasciarlo guidare e rilassarmi. Una ventina di minuti dopo giungiamo nei pressi di una stradina che si inerpica su per la collina e passati alcuni tornanti ci fermiamo in uno spiazzo ai margini della carreggiata. “Dobbiamo scendere e proseguire a piedi”, mi dice: “Se vuoi puoi lasciare in auto il telefono”, poi aggiunge: “Tanto qui non prende più”.
Confesso che l'idea di ritrovarmi solo, senza contatti con ...