Godimento estatico
Data: 10/09/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: DonnaCamaleonte
Non ho mai creduto che mi sarei sentita così. Quando le tue mani sono addosso al mio corpo mi rendo conto che non esiste niente altro al mondo, mio signore. Le tue mani mi toccano, stringono i miei seni, giocando con i miei capezzoli. Li stringi, li mordi, li chiudi nelle mollette e continui a torturarli, fino a che sul mio viso non sia dipinta una smorfia di dolore. Fino a che non vedi che i miei occhi si riducono a due fessure strette. Allora strappi via le mollette e io vorrei urlare perché è un dolore che arriva dritto al cervello. E tu lo sai, e allora avvicini le tue labbra e succhi i miei capezzoli. Che chiedono pietà, ma chiedono ancora. Ancora le tue labbra, ancora la tua lingua, ancora i tuoi denti su di me. I miei capezzoli sono dritti e rossi, a causa del sangue che sembra non voler circolare. E nei tuoi occhi leggo il desiderio di vederli ancora più rossi, di portarmi al limite e di impormi di superarlo. Ancora. E ancora. Allora porto le mie mani addosso a me, li stringo anche io insieme a te. E nei tuoi occhi si accende la scintilla del desiderio. Mi guardi, mi spogli, mi possiedi anche solo con un�occhiata. Le tue mani mi frugano addosso: scendono lungo il ventre, lo accarezzano, lo spingono; le tue dita giocano con il mio ombelico, andito recondito dei miei sensi. Tu non lo sai, mio signore, ma è uno dei punti più sensibili del mio corpo. Ed ogni volta che lo sfiori, ogni volta che ti ci avvicini, a me sembra di entrare in un�altra dimensione. ...
... Mi guardi, scegliendo quale punto del mio corpo sarà quello che ti darà piacere, questa volta. Mi osservi, come opera d�arte muta. Prendi l�accendino che, come da tuo ordine, è sul mio comodino e accendi le candele. Quelle bianche, ma più piccole. Quelle che mi hai chiesto di comprare per sperimentare le diverse tipologie di cera. Vedo i tuoi occhi brillare alla luce di una piccola fiamma, ma posso vedere quanto il tuo corpo stia fremendo. Accendi la candela e la cera inizia a sciogliersi. Tutto di me freme: so cosa mi aspetta, ma a distanza di tempo non so se ricorderò quel dolore. Quel brivido. Quel piacere.Una goccia: e io non posso non gemere. E� come uno spillo conficcato nella carne, che si espande lentamente come un mare. Sgrano gli occhi: ti guardo e questo mi basta. Lentamente coli la cera su di me. Sulle spalle. Sui seni. Su quei capezzoli già martoriati dalle mollette, la cui sensibilità è altissima grazie al trattamento che hai loro riservato. Sento ogni goccia, ogni colata. Mi sento la tua tela, la tua mente è la tua ispirazione. Disegni su di me i tuoi desideri, la tua eccitazione. Ancora una curva. Ancora un ghirigoro. La mia pelle ti accoglie, ti desidera, ama compiacerti. Ancora più giù, ed io inizio a tremare. So cosa vuoi fare, te lo leggo negli occhi. Ti fermi all�improvviso, e mi chiedi di dischiudere le labbra. Non la bocca, che ti anela con desiderio. Ma le grandi labbra, forziere del mio piacere più nascosto. Le allargo, ti lascio ...