In Auto
Data: 11/09/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Della Morte della Vita
... provarlo!” È in quel momento che arriva mio fratello, parcheggia e scende a fumarsi una sigaretta. Mi dà fastidio come Ilenia lo guarda. È mio. È bello. Mio dio se è bello. Come lo vedo la mia micia reagisce subito. Per fortuna ho messo le mutande o starei lasciando la scia come una lumaca. E devo anche trattenermi, fare la seria e la composta. E, ovviamente, Ilenia cambia argomento. Finito di fumare ci salutiamo e, quando ci abbracciamo, la stronza mi dice all’orecchio: “È enorme!” “Cosa?!” Mi fa l'occhiolino, mi chiama domani mi dice. Saliamo in auto tutti seri e composti, ma appena la macchina della mia amica prende la sua strada, io mi infilo due dita dentro di me, cosa resa facile dal vestitino che indosso, e le do da leccare a Teo. “Scopami, ti prego.” Matteo sorride e si gusta i miei umori. “Hai voglia?” “Non hai idea…” “Vorrei vederti in ginocchio a implorarmi di scoparti.” Quando dice così io perdo la testa e mi tolgo subito le mutandine. So che a dir così sembro una ninfomane, ma mio fratello mi manda giù do testa, farei qualsiasi cosa per lui. A patto che mi riempia con il suo arnese. “Faccio quello che vuoi.” “Sul serio?” “Tutto quello che vuoi, ma tu poi mi devi scopare.” “Ti prendo in parola.” Ci spostiamo nella zona industriale. Io ho paura. Gente che possa vederci, i carabinieri, la vigilanza, e chissà che altro possa succedere, ma la voglia è troppa e a casa ci sono i vecchi. Decidiamo di stare sui sedili posteriori, cosi posso salirgli sopra. È un attimo, ...
... stiamo nudi. Lui ha già il cazzo duro. È bello, dritto, liscio, pulito, con la pelle morbida e delicata. Adoro prenderlo in bocca, potrei starci ore a giocarci, ma non stasera. “Guarda cosa mi fai…” Gli metto le mani sulle spalle e scendo su di lui. Non ho bisogno del minimo sforzo. Ho la figa talmente calda e pulsante che si apre per accoglierlo senza il minimo sforzo. E il primo momento, quello in cui scivola dentro di me per la prima volta, mi toglie sempre il fiato. Sgrano gli occhi e ascolto il mio corpo aprirsi davanti a quella carne. Mio dio, non posso resistere. Come può essere sbagliato qualcosa di così profondo e sconvolgente? Il piacere che mi dà Teo va oltre la carne, è qualcosa di assolutamente più potente e io non posso farne a meno. Mi viene da piangere al solo pensarci. Non posso fare altro che muovermi su di lui assecondando il mio piacere e, perché no, anche il suo. E lui, di risposta, mi afferra i seni e li stringe. Io adoro quando lo fa, non posso nasconderlo, ho un debole per sentire i miei seni stretti e, un po' mi vergogno ad ammetterlo, maltrattati. E quando Teo lo fa, le poche volte che lo fa perché preferisce rompermi tra le cosce, io mi sciolgo. Ed è quello che cerco di fare anche in quel momento, aprendo, se possibile, ancora di più le gambe e scendendo sul suo membro. Lo voglio dentro, lo voglio in fondo, voglio sentirlo dentro la mia carne, è come se volessi tiro mio fratello dentro il mio corpo. Io godo, godendo sotto controllo, gemo e ansimo ...