1. io, Mariangela e lo zio


    Data: 12/09/2019, Categorie: Etero Incesti Autoerotismo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... bloccarsi insoddisfatta, anche quando lui mi toccava mentre io lo succhiavo. Solo accarezzandomi da sola, dopo, riuscivo a appagarmi.Non nego una certa curiosità, un certo piacere nel prenderglielo in mano e in bocca, anche se sapevo che era sbagliato, ma il suo forzarmi, il suo egoismo non mi piacevano. Baci, quelli sì che glieli avrei dati volentieri, ma il resto���Una sera ero in ginocchio davanti a lui, seduto sul divano, e glielo stavo succhiando come sempre. Oramai avevo imparato, sapevo cosa gli piaceva, sapevo riconoscere i sintomi del suo orgasmo. Cercavo di fare in fretta per poi poter correre in camera a soddisfarmi da sola quando mi bloccò la testa:- aspetta, oggi voglio insegnarti una cosa nuova - .Mi fece alzare e sdraiare vicino a lui, con la mano andò alla mia micina sfregandola con due dita. Mi ritrassi, temevo che volesse mettermelo dentro. Perdere la verginità sarebbe stato un disastro per me. Parve leggermi nel pensiero: - tranquilla nipotina, la tua micina non &egrave in pericolo, volevo solo sentire quanto eri bagnata. Oggi lo zio t�insegna a prenderlo dove non rimane traccia �La sua mano si era spostata al mio sedere, carezzandolo attraverso la stoffa. Capii subito cosa voleva e mi feci indietro, gli dissi di non farlo, che mi avrebbe fatto male, che non volevo, ma lui insisteva a toccarmi. Quando cercai di divincolarmi e scappare mi afferrò per un braccio e mi diede uno schiaffo facendomi finire sul divano. Mi misi a piangere ma lui non se ne curò e ...
    ... riprese a palparmi.� ma che bel culetto che ha la mia nipotina, sarebbe un peccato non approfittarne. Rilassati, vedrai che fa male solo all�inizio e poi ti piacerà �Mi tirò giù i pantaloni della tuta e mi palpò con entrambe le mani. Mi fece voltare e mi allargò le natiche per vedere meglio. Mi sentivo esposta, vulnerabile, cercai di dirgli ancora di fermarsi, che non volevo, ma lui prese a sculacciarmi, con forza. mi fece male e smisi di resistergli singhiozzando. Mi ritrovai le sue dita davanti alla bocca, che premevano per entrare:- succhiami le dita nipotina, bagnale bene che ti preparo �Lo feci sapendo che presto sarebbero state nel mio buchino. E così fu. Sentii il polpastrello poggiarsi sulla corolla, muoversi circolarmente e poi premere piano. A poco a poco lo sentii entrare. Mi dava un po� fastidio ma provavo anche delle sensazioni strane, piacevoli. Ti ho già detto che una sera nel toccarmi mi ero infilata un dito dietro. Ecco, era come allora, solo che il dito dello zio era più grande, più rude. Lo girò in circolo facendomi un po� male, ma era sopportabile. Urlai invece poco dopo, quando le dita dello zio diventarono due. Urlai e cercai di sottrarmi ma lui mi teneva forte con l�altra mano. Gli dissi che mi faceva male, ancora che non volevo ma lui niente, imperterrito ora sondava il mio buchino con indice e medio uniti. Il dolore scemò diventando fastidio, e ancora la sensazione piacevole si rifaceva avanti, appena percettibile ma presente. Mi sentivo dilatata, ...
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