1. La prima (e ultima?) volta con un uomo.


    Data: 19/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... una cosa da niente che mi stai chiedendo.
    
    - Soprattutto per me, – sottolineai.
    
    - No no, soprattutto per me.
    
    - E perché? Credevo che tra maschi ci fossero meno freni inibitori.
    
    - Certo, ma tra noi, – precisò. – Io sono molto selettivo, ma la maggior parte non va molto per il sottile.
    
    - E allora il problema qual è?
    
    - Non è un problema, – Mi disse. – Ma farlo con un uomo etero è un po’ come mettersi in gioco. Già si è disprezzati perché abbiamo questi gusti…
    
    - Io non ho mai disprezzato nessuno. – Lo interruppi. – Ognuno ha diritto di essere quello che è.
    
    - Già… Ma sarebbe come mettersi a nudo e…
    
    - Non ti piaccio forse? – Domandai con una certa malizia.
    
    - Ma certo che sì! – Esclamò con entusiasmo. – Ho sempre sognato di averti e… Scusami.
    
    - Non devi scusarti. Mi fa piacere sapere di piacere anche ai maschi… ha ha!
    
    - Dio mio, mi stai mettendo in forte imbarazzo.
    
    - Vuoi pensarci su e aggiornare la discussione? – Gli chiesi.
    
    - No no, – disse allora. – Accetto subito! Che diamine!
    
    Io e Alberto siamo sani entrambi. Essendo donatori di sangue abituali, conosciamo perfettamente sempre il nostro stato di salute. Forti di questa consapevolezza, abbiamo deciso di organizzare un incontro ravvicinato a casa sua un venerdì sera, dopo cena.
    
    - Benvenuto, – disse. – Non ero sicuro che venissi.
    
    - Neanch’io, – risposi. – Ma sono qua.
    
    - Sei il benvenuto! – Concluse sorridendo. – Sarà una bellissima serata.
    
    - Mi garantisci l’assoluta ...
    ... riservatezza?
    
    - Tranquillo. – Rispose sorridendo. – Se raccontassi che sei venuto a letto con me, mi darebbero del bugiardo, dello sputtanatore, del millantatore di credito. Sanno tutti che sei un impenitente donnaiolo.
    
    - Come pensi di gestire la serata?
    
    - A anzitutto cambia il termine. Non gestisco proprio nulla… ha ha! Scherzi a arte, vorrei che tutto andasse nella maniera più naturale possibile.
    
    - Ottimo, – risposi. – Sono nelle tue mani. Dimmi cosa devo fare.
    
    Mi diede un accappatoio e mi consigliò di andare in bagno a spogliarmi e indossarlo, cosa che feci subito. Quando uscii dal bagno, era in accappatoio anche lui. Aveva abbassato le luci e aveva acceso una musichetta rilassante di sottofondo, adatta quasi a un massaggio orientale.
    
    Io ero molto teso e mi lasciai guidare come un cagnolino. E lui mi accompagnò in camera da letto, che era arredata normalmente, cioè non come stupidamente ci si aspetta da un gay. L’atmosfera l’aveva creata giusta. Decise di parlare poco. Anzi, per niente.
    
    Mi si avvicinò, mi slacciò l’accappatoio in modo da scoprire il mio uccello, che era ridotto ai minimi termini. Lui evidentemente se lo aspettava, perché si inginocchiò, risalì con le mani le mie gambe e arrivò alle natiche. Le accarezzò come avrebbe fatto una donna e, stupidamente, l’uccello cominciò a rilassarsi.
    
    Continuò a muovere abilmente le mani sul culo, alitandomi sul pene. Quell’alito caldo mi faceva capire quanto fosse vicino.
    
    D’un tratto mi baciò l’uccello, che ...
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