Un dono
Data: 20/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: BlackCat
... argomento di conversazione. Lo fai per mettermi a mio agio con l’argomento.“Prendimi…” è la prima parola che mi viene… tra una spinta e l’altra…Mi guardi. Perplesso.“Lì… dietro… prendimi… fai piano…” la voglia che ho di averti, di donarmi, completamente mi fa implorare… “Ora… piano…”Ti illumini alle mie parole. “Oh, mia diletta…”Ti sfili da me e scendi con la bocca al mio sesso. Mi penetri con la lingua e ti inumidisci le dita di me. Poi scendi piano. Ruoto il bacino il più possibile alzando le gambe per metterti nella condizione di poter accedere a me più facilmente, e metto le mani sotto i glutei, allargando piano. La tua lingua esplora tutta la zona tra il mio sesso e la rosellina per poi dedicarsi solo a quest’ultima. Spingi sui muscoli per allentarli. Lo senti che sono tesa, nonostante io mi voglia donare. Ma non hai fretta. Ti piacciono i regali e ti piace gustarteli. Quindi lavori con la lingua sul muscolo e avvicini un dito. Spingi piano continuando a leccare. Sono stretta. Te lo aspettavi. E inizi a girare piano con il dito. Con cautela allarghi il buchino, lo adatti, lo convinci a cedere…“Respira, mia diletta… rilassati di più…”Hai ragione, sono tesa. Respiro e allento. E tu infili un altro dito…Allontani il viso per guardarmi. Mugolo. Non sono stata in silenzio un attimo. Non mi concedo, ma non vuol dire che io non apprezzi. E mi guardi forse un po’ sorpreso.Stai continuando a lavorare sul mio buchino. Mi vuoi, ma sai che così ancora non sono pronta, e non vuoi ...
... farmi male. Ci tieni che il giocattolo non si rompa… né nel corpo né nello spirito.L’altra mano va a stuzzicare il mio sesso, il clitoride, le labbra. Due dita si infilano piano, lì dove prima c’era il tuo sesso. Gemo più forte e inarco la schiena. Le tue dita mi frugano. Il mio corpo vibra…“Ora tu…” dico tra un gemito e l’altro, in un sussurro.“Ripetilo”“Ora… prendimi ora… ti voglio… dietro…”Sfili le dita dal mio corpo. Ti avvicini e punti il sesso sul mio buchino. Sei in ginocchio davanti a me. Il mio sedere sollevato dal cuscino e dalle mie mani che ancora tengono aperte le natiche.Con una mano mi prendi un fianco, con l’altra ti indirizzi. Spingi forte per un tempo breve.Urlo piano. Anche se mi hai preparata il dolore lo sento sempre. Comunque. Il mio corpo rifiuta questa pratica. Anche per questo è un dono.Sei fermo. Appena infilato in me. Aspetti e mi guardi.Ondeggi dolcemente col bacino, ruotando, allargandomi.“… oh… prendimi… ora…” dico in un filo di voce cercando se possibile di ruotare e avvicinare il bacino verso di te.Mi afferri con entrambe le mani ai fianchi e inizi a spingere. Piano. Inesorabilmente. A fondo.E mi guardi.Gemo e inarco la schiena, accogliendo il tuo sesso dentro di me. Desiderandoti e pentendomi allo stesso tempo. Gemendo dal dolore e dal piacere. Perché è lì la questione. A metà tra dolore e piacere. E tu arrivi. In fondo. Dentro. E ti fermi.Io respiro.“Tutto bene?”Ansimo… “… sì …”Allora inizi a muoverti dentro di me, a scorrere, a possedermi. ...