1. La mia iniziazione (cap.3)


    Data: 23/09/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagnettabianca

    ... remissivo era il piatto unico e prediletto che stimolava l’ interesse e intrigava le loro menti e in particolar modo quella di lui.
    
    La terapia del dottore aveva preso inizio, mi era stata imposta ed io inconsciamente accettavo passiva sottoponendomi a tutte le regole.
    
    Durante il pasto i discorsi si susseguivano su varie tematiche fino a concentrare esclusivamente l’attenzione sul mio corpo e il mio modo di essere. L’interesse verso di me prendeva morbosamente il sopravvento insieme a molteplici parole e suggerimenti che venivano dati a colei che in assenza del dottore avrebbe dovuto coadiuvarlo nella sua missione.
    
    Spiegava che necessitavo di una specifica cura per quella terapia chiamata “BDSM”ed era fermamente convinto che alla fine avrei dato degli ottimi risultati.
    
    Attonita ascoltavo tutte le sue parole e con coraggio alzavo gli occhi fissando i loro sguardi. Non riuscivo a capire tutto il discorso, ma rassegnata abbandonavo a loro il mio corpo e la mia mente per quel percorso che inconsciamente avevo già iniziato qualche ora prima senza rendermene conto.
    
    Fiduciosa e muta accettavo umiliata ed inconsciamente bagnata deglutivo la saliva che si formava calda e schiumosa nella mia bocca e sulla mia lingua impedendomi di far uscire qualunque suono.
    
    Mi sentivo strana e rimescolare internamente quando ogni qualvolta alzavo gli occhi ed incontravo lo sguardo profondo di quell’uomo che padroneggiando mi fissava con i suoi occhi neri provocandomi la fuoriuscita ...
    ... di fiotti vaginali che bagnavano viscidi e caldi la mia figa per poi assorbirsi nel morbido velluto della poltroncina.
    
    Nel dopocena ci si trasferiva in salotto e veniva finalmente decisa la mia liberazione da quello strumento che per tutta la serata aveva trovato spazio nel mio deretano.
    
    Lui si sistemava al centro del divano mentre la voce di lei umiliandomi nel mostrargli la poltroncina dove prima ero accomodata gli faceva notare l’alone dei miei succhi vaginali che avevano inzuppato la stoffa. Conducendomi per mano, mi posizionava davanti al dottore sfilandomi velocemente quel poco che indossavo.
    
    Dondolante e tremante ancora su quelle scomode scarpe mi ritrovavo nuda e con le gambe divaricate davanti ai suoi occhi. Allungando la mano mi attirava a se afferrando con forza i peli del mio pube e con voce profonda e autorevole mi piegava verso il basso ordinando di non urlare e di assumere la posizione a quattro zampe.
    
    Obbedivo dolorante e con le lacrime che rigavano le mie gote bevevo quelle gocce salate che si soffermavano calde sulle labbra mentre lo sguardo si fissava al pavimento.
    
    Ero come un animale inerme ai piedi del suo padrone pronto ad essere addomesticato senza mezzi termini .
    
    Il viso tra le sue gambe, mentre lei in piedi sistemava la mia posizione divaricandomi con forza ancora meglio le gambe in modo da offrire un’ottima vista della mia intimità. Le tette penzoloni sbattevano contro i polpacci del dottore e inarcavo obbligatoriamente ancora la ...